Soddisfatti o rimborsati!

 

Vent’anni fa, e sottolineo venti, sul mio giornale tenevo una rubrica dal titolo “Futuro prossimo”. Viaggiavo avanti nel futuro e ritornavo indietro con articoli di giornale del tempo che verrà. Come capirete tra poco, era inevitabile che la rubrica durasse pochissimo, poco più di venti puntate. La distopia e l’ironia sono poco o per nulla apprezzate dal mondo cattolico, che predilige il dramma e l’apologia.

Nel mio futuro da crepare dal ridere, o crepare e basta, i bambini si fabbricano, un po’ come nel “Mondo nuovo” di Huxley, che è del 1932. In qual modo, non ha importanza per la collega che scrive l’articolo. Quando voi gentili signore acquistate una borsa, chiedete informazioni sull’opificio che l’ha prodotta? Semmai badate alla qualità del prodotto e alla firma. Se sia clonazione o utero artificiale, la zuppa è la stessa. Tra cinque, venti o cinquant’anni, il nostro dibattito attuale sull’utero in affitto risulterà incomprensibile: utero, quale utero?

Dettaglio: riscritti e raccolti gli articoli dal futuro distopico, li proposi a una cinquantina di editori. Nessuno volle il libro, ma una decina furono così esageratamente cortesi da rispondermi, dicendo di essersi assai dilettati ma di non avere la collana adatta. Ecco: prima di acquistare un abito, assicuratevi di possedere la collana adatta, o la cravatta.

Buona lettura. E un’avvertenza: il tono è ironico e mi attendo eventuali commenti a tono. Stavolta cancellerò invettive e acidità. Alègher!

Dal mensile “Mia cara”, dicembre 2022.

È così carino e trendy che nessuna di voi, care amiche, deve rinunciarvi. Smettiamo di importare dai grossisti arabi questi bimbetti neri e magrolini dell’Africa Equatoriale, e dai mafiosi panamensi quei musetti color cioccolato del Nordest brasiliano. La produzione made in Italy è ottima! Da domani, il bimbo compriamocelo su misura. I negozi specializzati sono tutti squisitamente cortesi e soprattutto costosi. I bambini d’importazione sono invece così volgarmente a buon mercato da risultare del tutto fuori moda.

Da dove acquistare il vostro figliolo, gli occhi dei vostri occhi o almeno di occhi abbastanza somiglianti, che finalmente riempirà le vostre giornate, nei rari momenti lasciati liberi dall’azienda, dallo shopping, dal tè con le amiche e dall’aperitivo con l’amico? Ebbene, solo a Milano potete rivolgervi ad almeno tre esercizi commerciali specializzati collegati con le più moderne e affidabili industrie genetiche europee e nordamericane. In Galleria c’è il baby Center, in Corso Buenos Aires il Pronto Bimbo, presso il Centro Commerciale Vecchio Mulino di Buccinasco troviamo il Kid Market.

Noi ci siamo andate. Al Baby Center il direttore Ridge Mantegazza ci riceve in un salottino color fucsia estremamente grazioso. Dopo averci offerto una spuma al tamarindo e un generoso tiro di coca, accende il video catalogo. La app “Futura” è in grado di mostrare, con un’approssimazione del 98 per cento, quale sarà l’aspetto del nascituro in ogni età della sua vita, ovviamente in assenza di traumi gravi, interventi di chirurgia cinestetica, innesti cibernetici o amputazioni rituali, oggi così trendy ma domani non si sa, potrebbe diventare di moda qualcosa di più radicale. «I nostri bambini – spiega Mantegazza – sono tutti di pura razza e privi di difetti genetici. Il materiale biologico, d’altronde, è di prim’ordine. Attualmente disponiamo di circa ventimila modelli, già pronti in embrione e semplicemente da scongelare: basta non avere ripensamenti, perché se scongelato non si può più ricongelare, come il ragù, ma il costo viene comunque addebitato. Possono essere orientati psichicamente a piacere: i più richiesti sono gli amministratori delegati, i finanzieri, gli stilisti e i calciatori».

Direttrice del Pronto Bimbo è una dolce signora dall’aspetto rifatto e giovanile, Chantal Carbone. Ha appena acquistato un bimbo, un pulcino che ha chiamato Gerry, dalla sua stessa scuderia, come lei ama chiamare la bottega, «perché mi ricorda tanto un allevamento di puledrini, tutti di pura razza». La razza, appunto. Quali garanzie hanno le acquirenti di poter acquistare un bimbo bianco, alto e biondo senza malattie e imperfezioni? «C’è il certificato dell’Istituto Criogenetico di Lipsia, che ci rifornisce in esclusiva. Il più affidabile sul mercato». E gli orientamenti sessuali? «Data la delicatezza della materia, siamo molto rigorosi. La maggioranza dei genitori, fortunatamente, ordina figli bisessuali come loro, una scelta di libertà e civiltà che anch’io consiglio senz’altro. Perché imporre ostacoli o limiti ai nascituri? Se bisessuali fin dalla nascita, non si sentiranno esclusi e socializzeranno più proficuamente. Alcuni omosessuali invece ordinano figli omosessuali. E un’esigua minoranza di eterosessuali non esigono alcun imprinting: credono ancora nell’educazione».

In effetti le ultime coppie etero, specialmente se coniugate con contratto definitivo (un azzardo che vi sconsigliamo senz’altro), preferiscono gestire in proprio una gravidanza uterina, secondo le barbare usanze del secolo scorso. Il corpo della donna, che certamente avrete visto nei documentari di Discovery Science, si deforma in modo orribile. E i reparti di maternità negli ospedali sono ormai appena uno per regione.

Ma non vogliamo turbarvi oltre. Un figlio che si forma e cresce dentro di noi come un parassita, quale ribrezzo! Piuttosto, il titolare del Kid Market, Maicol Esposito, mette in guardia dalle vendite sul web: «Promettono colossali sconti, è vero. Ma difficilmente riuscirete ad applicare la formula “soddisfatti o rimborsati”. Se il bimbo recapitatovi a casa non corrisponde alle vostre aspettative, restituirlo sarà difficilissimo. Il bimbo respinto, poi, finisce in istituti religiosi dove riceve un’educazione anacronistica. Una fine triste ma inevitabile per bambini che spesso, bisogna ammetterlo, sono ingestibili perché non adeguati sul piano fisico e psichico. Manifestano tendenze artistiche, propensione acuta per l’introspezione e il pensiero critico, spinte altruistiche, pulsioni spirituali… Un vero disastro. Sono destinati a essere dei disadattati». Come cautelarsi? Come acquistare bambini che affrontino la vita con il giusto, positivo cinismo? «Rivolgendosi agli spacci autorizzati a rilasciare il marchio Doc. Come il nostro».

Per Natale, care amiche, regalatevi un sogno. Acquistate un bimbo. E ricordatevi che se, crescendo, non vi soddisferà, entro il quinto anno di vita potrete farlo lobotomizzare e rivenderlo a un centro manifatturiero asiatico. Non ricorderà nulla del suo passato, non soffrirà e vivrà felice. Ma voi, che cosa fate per la vostra felicità? Regalatevi un bimbo su misura e non vi sentirete più sole.