Luigi Cozzi (Busto Arsizio, 7 settembre 1947) è un regista, sceneggiatore e scrittore italiano, particolarmente attivo nel campo del cinema di fantascienza e horror. Ci siamo conosciuti parecchio tempo fa, durante una manifestazione di film e fantascienza a Milano, al cinema Argentina. Ricordo di aver visto nell’occasione il suo film “Star Crash” e di esserne rimasto molto colpito, per più di un motivo. In questa intervista che Luigi ci ha concesso, il regista e autore ci parla di una grande delusione, dovuta alla presente situazione della letteratura fantastica in Italia. Ma, come dice egli stesso, ama ancora i suoi vecchi filmacci (almeno secondo i suoi detrattori italiani) che ha progettato, girato e vezzeggiato per tutta la vita.


Nuove-Vie: Luigi ho iniziato a produrre un blog di fantascienza : che mi dici? Vorresti partecipare anche tu?

L.C: Per il tuo blog, usa pure tutto quello di mio che vuoi, basta che non mi chiedi nulla di nuovo, ormai la fantascienza non mi interessa più se non come ricordo della mia giovinezza.

Nuove-Vie: Accipicchia, questa è forte! Mi sa che sia più uno sfogo che una verità questo tuo abbandono della fantascienza.

L.C.: Be’, già, forse… Con la fantascienza io non ce l’ho di sicuro: precisiamo, quando dico basta mi riferisco alla fantascienza letteraria. Come tu sai molto bene, io ho fatto alcuni film di fantascienza, che sono stati tanto criticati in Italia. Eppure è proprio grazie ai miei film di fantascienza che a partire dal 2005/2006, ogni anno ricevo di continuo inviti completamente spesati per andare a ricevere premi e riconoscimenti in tutto il mondo. Quest’anno per esempio sono stato invitato come ospite d’onore (vale a dire totalmente spesato e con gettone di presenza) una settimana a Barcellona, 4 giorni a Trieste, 10 giorni sul lago di Neuchatel in Svizzera, a luglio ospite per una settimana del comune di Nettuno, poi ospite di due università inglesi (a marzo a Londra e pochi giorni fa nel cuore del Galles). E tale ospitalità viene ovviamente sempre estesa anche a mia moglie. L’anno scorso invece mi hanno invitato in Brasile (a Rio & Porto Alegre) e a Città del Messico, 2 anni fa a  Los Angeles… insomma, davvero non mi lamento. Anzi… ma tutto questo grazie solo ai miei vecchi filmacci di fantascienza che oggi nel mondo sono diventati dei cult! (Tra l’altro, ne sto impostando uno nuovo) .

Nuove-Vie: Uh! Raccontaci qualcosa di questo progetto. Mi pare un’anteprima assoluta!

L.C.: Adesso sono impegnato in un nuovo film che si intitola Blood on Melies’ Moon, è una mia produzione indipendente che mischia giallo, horror e fantascienza con la storia della nascita del cinema all’inizio del 1900. Dovrebbe essere finito per il 2017.

Nuove-Vie: Be’, quindi ami il tuo lavoro.

L.C.: Amo questi filmacci. Anche perché tramite la SIAE, ricevo anche ogni anno alcune migliaia di euro per  i diritti d’autore, sempre da tutto il mondo.

Nuove-Vie: Fammi capire: non credo sia solo una questione di soldi.

L.C.: Ma! Al momento ci sto male per la fantascienza LETTERARIA… Sì che da quella non ho avuto e non ho ricevuto proprio NIENTE..NIENTE DI NIENTE negli ultimi 25 anni… e tu sai per quanti anni e con quale passione ci ho lavorato.  Invano! Quindi ritengo giusto e sacrosanto non dedicarci più da parte mia nemmeno un momento di attenzione… tanto non serve e  non porta niente! Molto più proficuo quindi concentrarsi solo sulla fantascienza cinematografica, che almeno a me procura davvero notevoli  soddisfazioni…

Nuove-Vie: E va bene. Mi rendo conto di quel che dici. Del resto la letteratura fantascientifica in Italia sta passando un momento bruttissimo. Spero che cambierai idea però: in vita mia io parlo così solo per delusioni d’amore. Sia amore per una donna, ma anche per una squadra, o una passione… Una fantascienza!

L.C.: Purtroppo, circa la fantascienza, devo sottoscrivere quello che ha detto Arthur “2001” Clarke qualche anno fa: “Il futuro di oggi non è più quello di ieri.”

Nuove-Vie: Dicevo all’inizio di averti conosciuto al cinema Argentina di Milano: un cinema ormai demolito! Ti risulta? O ti risulta fosse invece potesse essere l’Arcadia, oggi Teatro Carcano, come dice Wikipedia? Anche se qui si parla del 1977.

L.C.: Ricordo di essere stato più volte in visita o invitato all’Argentina, una volta presentai lì anche un’anteprima di Starcrash e c’erano Curtoni e molti altri del fandom, ma chi esattamente non lo ricordo proprio, parliamo di quarant’anni fa… Sarà stato quella volta! All’Arcadia invece io curai nel 1975 e 1976 le sue famose rassegne di fantascienza per l’Italnoleggio e ci restai fisso lì per più di un paio di mesi, perché furono un grandissimo successo. Ma ormai di tutto quel periodo ho ricordi vaghi, anche perché ero sempre in movimento e conoscevo di continuo tanta gente, dato il tipo di lavoro che facevo..

[singlepic id=183 w=300 h=218 float=right]Nuove-Vie: Ok. Appunto “Star Crash.” Ho l’impressione di aver conosciuto prima di quella occasione il tuo autore degli effetti speciali: sono nato a Torino e lui era un amico di un mio compagno di classe. Eravamo poco più che adolescenti, ma lui già faceva quelle cose lì… È possibile sia lui?

L.C.: Probabilmente hai conosciuto a Torino proprio l’Armando Valcauda di “Star Crash“… Tra l’altro, non so se hai visto il “tributo” od omaggio  che mi ha fatto Rodriguez alla fine del suo film “Machete Kills“, con il finto trailer di “Machete in Space” che è tutto fatto nello stile del mio “Star Crash“, con persino la protagonista femminile che è identica!

Nuove-Vie: È vero! Lo hanno trasmesso da non molto su Sky (novembre 2014). In effetti mi domandavo come mai quella lunga sequenza… Quindi sei apprezzato.

L.C.: Non in Italia, dove mi hanno preso a pernacchie per il mio Godzilla del 1977, che invece all’estero è ricercatissimo e continuano a intervistarmi in proposito, perché è stato il primo esempio di film colorizzato al mondo.

Nuove-Vie: Sì, questo è riportato anche sul tuo profilo Wikipedia. Non proprio sottolineato come si dovrebbe! Quindi sei un innovatore!

L.C.: Io ho sempre creduto nell’elettronica e credo di essere stato tra i  primi al mondo ad avvalermene usandola anche nel formato 35mm In “Star Crash” (1977-79). L’iperspazio per esempio è prodotto con un computer, l’ha fatto per me a Los Angeles Ron Hays, si tratta forse la prima immagine di computer inserita a schermo pieno in un film 35mm.

Nuove-Vie: Hai continuato a ricercare soluzioni tecnologiche anche più avanti?

L.C.: Be’, si capisce! Nel 1983 con Hercules 2 sono andato molto oltre. L’intera, lunga sequenza finale di Hercules che diventa gigantesco e blocca la Luna che sta per scontrarsi con la Terra è stata girata infatti in gran parte in video. Prima in teatro di posa ho filmato Lou Ferrigno in 35mm, poi l’ho montato e riversato su tape video da 3 pollici (il massimo formato allora esistente, usato molto di rado perché enorme e costosissimo) e ho aggiunto gli effetti speciali fatti con i modellini della Terra, Luna. Lì, a Milano con una telecamera ad alta definizione (per allora), miscelandoli elettronicamente. Questa scena con le miniature dei mondi l’ho girata tutta a Milano in un grosso studio pubblicitario attrezzatissimo (non mi ricordo come si chiamava, era a Porta Garibaldi) e con macchine molto all’avanguardia. Ad affiancarmi tecnicamente in questo lavoro c’era il regista pubblicitario milanese Dario Piana, poi autore di SOTTO IL VESTITO NIENTE 2. Quindi io ho preso il nastro video da 3 pollici finito e mixato, e l’ho spedito a Los Angeles, dove in un laboratorio sperimentale americano della Technicolor con un laser hanno inciso tutto quel video (senza righe o puntini!) sulla pellicola negativa in 35mm… che poi abbiamo inserito nelle copie del film.

Nuove-Vie: Autentici lavori d’avanguardia…

L.C.: E tieni presente che se oggi guardi Hercules 2, NON ti accorgi che quelle scene in realtà sono state girate tutte in video… nel 1983!!! Capisci quindi perché nel resto del mondo mi considerano un autore “cult”?

Nuove-Vie: Ci parli un poco del tuo rapporto con Dario Argento? So che la libreria di Roma si chiama Profondo Rosso!

L.C.: Con Dario Argento sono amico e collaboratore da circa quarantacinque anni, e ovviamente siamo molto legati, perfino dal giorno di nascita, dato che siamo venuti al mondo tutti e due un 7 di settembre di molto tempo fa. Dario poi nel 1988 ha avuto l’idea di aprire “Profondo Rosso“, che è un incrocio tra una libreria, una bottega specializzata e un centro culturale, con tanto di museo dedicato al cinema fantastico italiano nei suoi sotterranei. Io mi sono subito unito a lui e dal 1989 mi occupo soprattutto proprio io di “Profondo Rosso“, che dal 1999 è diventato pure una casa editrice, con oltre 120 libri già pubblicati fino a oggi: tutti testi che si occupano solo del fantastico e dell’immaginario in settori quali la saggistica cinematografica, la narrativa, la saggistica letteraria, etc. Abbiamo anche una collana tutta in lingua inglese.

Nuove-Vie: Ti ringrazio Luigi. Però spero che tra un poco, quando sarà maturo il tempo, tu facci anche letteratura di fantascienza.


[singlepic id=184 w=200 h=124 float=right]Si possono trovare molte informazioni sul film Star Crash alla pagina del film. Tra l’altro è possibile vedere un breve video in cui Luigi Cozzi spiega in inglese il suo amore per la fantascienza, per i mostri spaziali fin da piccolo e le avventure di un Sinbad Spaziale. Divertente la sezione in cui sono riportate le immagini delle scene “tagliate” con alcuni appunti a mano (in inglese) dello stesso Cozzi: Problemoni per girare ‘sta scena: la Sig.ra Munro ha una terribile paura dei cavalli.”
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nato nel 1944, non ha tempo di sentire i brividi degli ultimi fuochi della grande guerra. Ma di lì a poco, all'età di otto anni sarà "La Guerra dei Mondi" di Byron Haskin che nel 1953 lo conquisterà per sempre alla fantascienza. Subito dopo e fino a oggi, ha scritto il romanzo "Nuove Vie per le Indie" e moltissimi racconti.