Nella prima puntata abbiamo descritto il fenomeno delle fanzine, prima all’estero, poi anche in Italia. Dunque, negli anni ’60 nascono diversi fogli amatoriali anche da noi. Abbiamo accennato a Futuria di Luigi Cozzi, Aspidistra, curata da Riccardo Leveghi, Interplot, ideata da Curtoni e altri, Verso le stelle di Luigi Naviglio, Nuove Dimensioni di Carlo Pagetti, Sevagram di Riccardo Valla. Qui, in copertina, una fotografia recente che ritrae Giuseppe Festino.

Crisi e rinascita

[singlepic id=605 w=250 h=375 float=left]Purtroppo questo aureo periodo ebbe fine verso il 1968, quando polemiche, fratture, incomprensioni spaccarono il mondo del fandom italiano, favorite dall’introduzione di posizioni ideologiche  a volte piuttosto settarie, che uccisero lo spirito pionieristico degli appassionati del primo fandom, determinando una crisi fortissima fin verso il 1973, quando avvenne una rinascita, la seconda ondata, favorita dalla nascita di importanti realtà editoriali specializzate come l’Editrice Nord di Gianfranco Viviani, curata da Valla, e la Fanucci, affidata alla coppia DeTurris e Fusco. Sono anni entusiasmanti questi primi anni Settanta, che vedranno un formidabile sviluppo delle case editrici che pubblicano fantascienza, e, parallelamente, delle fanzine autoprodotte. Per testimoniare l’effervescenza di iniziative di quegli anni, basta andare a leggere il “Cosmoinformatore” n.1 dell’aprile 1978, nelle pagine dedicate al fandom, dove viene segnalata l’uscita di queste fanzine: The Time Machine, Quasar, Proposta sf, Altre finzioni, Novae Terrae, VoxFutura, Dimensione Cosmica, Verso le stelle, Sf…ere. Erano anni di entusiasmo, di passione, effervescenti, inimitabili, come un’età d’oro del fandom.

Sarebbe troppo lungo citare tutte le fanzine attive in quel periodo benedetto, per cui citerò quelle che conosco meglio, scusandomi con quelle che non citerò.

Innanzitutto Astralia, curata da Marcianò e Pizzo, (che ho sempre invidiato per il suo lavoro presso la Biblioteca Nazionale di Firenze). Pizzo diventerà un importante protagonista della fantascienza italiana, con libri, articoli, contributi sempre di notevole valore. Poi arrivò Alternativa, fanzine tuttacritica curata da Nicolazzini (un altro che farà molta strada) e dal sottoscritto. È la volta di The Time Machine, emanazione del Club Fantascienza Padova, istituzione attivissima e organizzatrice di numerose iniziative: era redatta dal trio Gaffo, Bassani e Stoccco, e ospitò tra gli altri lavori di Aldani, Catani, Cerrino, De Ceglie, Musa, Pestriniero, Zuddas, mostrando una vitalità che gli valse per tre volte il Premio Italia. Nel campo della narrativa va senz’altro ricordata [singlepic id=613 w=180 h=255 float=right]Vox Futura, ideata e curata da Angelo De Ceglie (purtroppo scomparso prematuramente), dove apparvero racconti di Pachì, Albertan Min, Fabrianie altri, oltreché di G. Pilu, a cui fu dedicato un supplemento del n.3. Ma, aldilà del valore dei racconti il grande merito di De Ceglie fu di aver compreso le qualità di Giuseppe Festino, a cui commissionò le bellissime illustrazioni b/n delle copertine. E se Festino fu invitato a collaborare con Robot con le celebri copertine e con i mirabili bianchi e nero interni lo si dovette a De Ceglie il quale, conosciuto Festino, mandò una copia di Vox Futura a Vittorio Curtoni presso la redazione di Armenia, che non si lasciò sfuggire l’occasione di acquisirlo allo staff di Robot.

[singlepic id=608 w=120 h=174 float=left]Nel 1976 comparve una delle fanzine più riuscite e ben fatte, Il Re in Giallo, curata da Calabrese e Lippi. Era impostata sul Fantasy, ma va ricordata per la qualità complessiva dei contenuti. Ne riparleremo in modo più dettagliato.

Negli anni ’80 arrivarono Sf..ere, Loculus, Intercom, Famzine.

[singlepic id=610 w=150 h=209 float=right]La prima, redatta da Gianni Pilo, arrivò a 50 numeri in dieci anni (1977/1987), e ebbe collaboratori di rango come Alessandro Bani (di cui parleremo tra poco), Adalberto Cersosimo e la coppia De Turris e Fusco.

Eccoci a Loculus, un’esperienza molto particolare, trattandosi, a mia conoscenza, dell’unica fanzine di genere satirico e umoristico/demenziale, con calembours, giochi di parole, cambi di parole. Demiurgo incontrastato di Loculus era il poliedrico Bani, personaggio effervescente vulcanico, tra l’altro notevole artista, che si aggiudicò non pochi Premio Italia.

[singlepic id=609 w=120 h=162 float=left]Marcianò, Gallo e Valle pubblicarono Intercom, longevissima fanzine di critica e narrativa, tutt’ora presente on line. Insieme alla notevole Un’ambigua utopia (curata tra gli altri dal compianto Antonio Caronia) esprimeva una decisa collocazione a Sinistra, tutta volta a utilizzare il metodo della critica marxista nell’esegesi della fantascienza.

[singlepic id=606 w=120 h=165 float=right]Concludiamo con l’interessante Famzine (sì, con la -m-), definita dal suo creatore, Dionisio Castello, la prima famzine a gestione famigliare”. Si tratta di una magnifica fanzine, redatta con scrupolo e passione, che propone contenuti davvero interessanti, con propensione verso lavori bibliografici.

E oltre…

Bene, per adesso ho concluso; questa mia breve e incompleta rassegna null’altro vuole essere che un punto di partenza verso studi e lavori più precisi e completi.

Nel prossimo articolo svolgerò una disanima critica di alcune fanzine tra le più interessanti


P.S.= Mi sembra doveroso informare che, per la ricerca dei dati utilizzati nella stesura di questo articolo mi sono avvalso del fondamentale volume Cartografia dell’inferno-50 anni di fantascienza in Italia 1952-2002, a cura di Gianfranco De Turris e Ernesto Vegetti, Elara editore, in particolare del saggio di Adalberto Cersosimo” Il fandom degli anni sessanta: la scoperta del ciclostile”.
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nato nel 1944, non ha tempo di sentire i brividi degli ultimi fuochi della grande guerra. Ma di lì a poco, all'età di otto anni sarà "La Guerra dei Mondi" di Byron Haskin che nel 1953 lo conquisterà per sempre alla fantascienza. Subito dopo e fino a oggi, ha scritto il romanzo "Nuove Vie per le Indie" e moltissimi racconti.