In attesa di poter parlare dei romanzi che partecipano quest’anno al Premio Vegetti, con colpevole ritardo ho finalmente contattato Maurizio Jafet Bruno, a mio avviso uno dei migliori scrittori tra quelli che operano oggi in Italia e che, tra l’altro, il Premio Vegetti lo scorso anno lo ha vinto con RALF.

Tra i suoi tre romanzi, ne ho letti al momento due, che mi sembrano tra le migliori opere di autore italiano capitate sulla mia scrivania.

Ho letto RALF e EDEN, e credo che RALF abbia qualcosa di più, ma è diffide stilare una classifica sicuramente immune da ragioni personali e preferenze di simpatia per un genere o l’altro.

Quanto affermato qui sopra è più importante di quanto potrebbe sembrare.

Per esempio, mi risulta molto difficile classificare gli stili utilizzati dagli scrittori italiani di fantascienza in genere: ultimamente non credo di essere sulla stessa lunghezza d’onda con molti di loro.

Prima o poi mi piacerebbe classificare e dare un nome ai tre o quattro modi di scrivere fantascienza che abbiamo oggi in Italia. A questo proposito, poco tempo fa, ho cominciato a gettare le basi di una discussione che voleva essere organizzata, parlando con Sergio Mastrillo. Credo che tornerò sull’argomento e mi piacerebbe sentire il parere dei lettori. Fatevi sentire!

A ogni modo, nel caso di Maurizio J. Bruno mi trovo di fronte a uno stile decisamente adatto ai miei gusti. Basato sul mistero e sulla ricerca di soluzione dei misteri.

Direi che siamo alle fonti della fantascienza d’avventura. Il che è quello che di solito viene definito sense of wonder, nota espressione, che mi piace tradurre come percepire il meraviglioso.

Ma ovviamente Maurizio è qui con noi e io comincerei proprio con RALF. Il romanzo che ha vinto il Premio Vegetti 2021 e che si svolge in un ambiente accademico dal principio alla fine: questo ha a che fare col tuo lavoro principale?

Ho sempre pensato che bisogna scrivere di ciò che si conosce. Sono un ingegnere elettronico, e ho sempre lavorato in ambienti dove si fa ricerca e sviluppo. Anche se adesso lavoro in un’azienda privata, sono tuttora in contatto con università e laboratori di ricerca, in Italia e all’estero, dove l’aria che si respira è la stessa che fa da atmosfera a RALF.

La trama thriller, o spionistica che sia, è una bella novità. Non sei l’unico autore in Italia a farlo, ma sei uno di quelli a cui è riuscito meglio. Chi ti ha ispirato?

Sono un lettore onnivoro, leggo tantissimi autori italiani, ma gli ispiratori della mia voglia di raccontare di intrighi tecnologici sono tutti di origine anglosassone. Il più bravo di tutti, in questo genere, è per me Michael Crichton. Romanzi come SFERA e RIVELAZIONI, hanno senz’altro lasciato il segno nella mia formazione di scrittore.

Bravo! Anche a me piace tantissimo Crichton! Geniale, davvero.

Però Crichton lascia poco spazio al gioco, al momento più leggero, al contrario di un altro maestro come Clive Cussler, di cui ho divorato l’intera produzione letteraria, sicuramente più scanzonata, quasi da fumetto, e anche quella, credo, abbia lasciato il segno negli episodi più divertenti che anche nei miei romanzi non mancano.

Anche qui siamo di nuovo perfettamente in linea con le mie preferenze diciamo, moderne. Sai io sono un antico lettore di fantascienza.

E poi, anche il caro, buon, vecchio Ken Follett, quando ha affrontato il genere, come ne IL TERZO GEMELLO, l’ha fatto con grande maestria e anche quelli sono insegnamenti che non si dimenticano. Meno simili al mio genere, ma senz’altro da guida mi hanno fatto anche i classici dello spionaggio come Ludlum, Clancy che pure ho letto con trasporto e trepidazione.

Be’, ma si capisce! Senti, hai scritto fino a oggi tre libri. Sai che ho letto RALF e EDEN. Entrambi hanno la caratteristica di essere misteriosi. Alla ricerca di una verità. È così anche il tuo altro romanzo?

Maurizio J. Bruno: VELIVELI è forse il più misterioso dei tre. In questo romanzo mi ero prefisso due obiettivi: far conoscere ai miei lettori la figura del principe napoletano Raimondo di Sangro e celebrare il potere incommensurabile delle differenze, della diversità di genere, culturale e sociale nella vita dell’uomo. La diversità come strumento per la ricerca della verità è infatti alla base di questo romanzo, in cui ho messo insieme la scienza embrionale dell’ideatore della famosa Cappella Sansevero e del suo Cristo Velato, con la più moderna tecnologia dei nostri giorni, gli studi umanistici di una storiografa e quelli scientifici di un ingegnere, la biblioteca vaticana e i più sofisticati laboratori dell’ESA, l’Ente Spaziale Europeo. Ho messo insieme ragione e sentimento, Napoli e Roma, passato e futuro. E saranno proprio tutti questi ingredienti, così male assortiti, ad aiutare i protagonisti a trovare la loro verità e a venire a capo di situazioni che, da soli, non sarebbero mai riusciti a risolvere. Il tutto nel bel mezzo di una corsa tecnologica minata dallo spionaggio industriale internazionale, che fa da sfondo a una nascente storia d’amore che sembra non avere futuro. Una storia d’amore che ha tutti gli elementi per non funzionare e per finire con un irrimediabile addio, ma che invece trova pian piano la via per crescere e trionfare. Se non l’hai ancora letto… forse dovresti farlo: per me è il mio lavoro migliore!

Ho voglia di leggerlo: poi ci mettiamo d’accordo perché vorrei avere anche una tua dedica. Ma mi piacerebbe parlare di un problema a mio avviso mai ben risolto dagli scrittori di fantascienza in Italia. So che hai delle attività di incoraggiamento e aiuto verso gli Autori non ancora noti. Puoi parlarmene meglio? Dimmi tutto.

Il mio impegno accanto agli Scrittori Non Ancora Famosi, gli SNAF come mi piace chiamarli, non è una novità. Inizia fin dal 1998 quando fondai il Rifugio degli Esordienti un sito internet che, in un periodo in cui non c’erano i social e non c’era Amazon, divenne ben presto un punto di riferimento per migliaia di scrittori alla ricerca di un editore, naufraghi nel mare della scarsa conoscenza, e spesso vittima di pirati senza scrupoli.

C’è ancora il sito? O qualcosa di derivato da quello?

Oggi, per fortuna, il mondo è cambiato e un sito come il Rifugio non avrebbe senso. Solo chi proprio non vuole aprire gli occhi accetta di pagare per vedere il suo libro pubblicato, ma lo spirito è restato nelle mie nuove iniziative, perché le insidie non sono sparite. Pubblicare, come ho sempre detto, è sì un traguardo, ma di partenza non di arrivo! Con le decine di migliaia di titoli pubblicati ogni anno in Italia, un buon libro, pubblicato da un piccolo onesto editore, ha la stessa probabilità di essere trovato di un quadrifoglio in un pascolo primaverile. Ed è per questo che, a mio avviso, in questo momento la cosa veramente importante per gli esordienti è poter far conoscere il proprio libro ai potenziali lettori. Ed è per questo che ho messo in piedi e porto avanti con passione due iniziative dedicate agli SNAF, due canali YouTube.

Il primo è BookTrailer Italia, un “semplice” contenitore di Book Trailer di libri (cioè come i trailer dei film n.d.r.) di autori italiani. Nella nostra società così “visuale”, poter capire in due minuti, con poche immagini e qualche testo, di cosa parla un libro, dove è ambientato, che aria ti porta a respirare è fondamentale, e un buon Book Trailer permette proprio questo. Veicolato nel modo giusto diventa un vero e proprio spot, come quello di una merendina o di un nuovo smartphone, che può far presa sul possibile lettore più di qualsiasi intervista o recensione. E BookTrailer Italia, organizzato in playlist di genere, consente a chi è alla ricerca di un giallo, di un fantasy o di un libro di poesie di guardare una carrellata di trailer di libri di quello specifico genere, e di trovare subito la sua prossima lettura.

Il secondo, più innovativo, è La Rete dei Tesori, un canale nel quale gli autori presentano a vicenda le proprie opere. Nel web siamo invasi dall’auto-promozione, da interviste di autori che parlano dei propri libri dipingendoli come dei capolavori (magari l’ho fatto anche io prima, parlando di VELI…) ma poiché “ogni scarrafone è bello a mamma soja” come ci si può fidare di uno scrittore che parla bene del proprio romanzo? Diverso è se, a presentare il libro di uno scrittore non ancora famoso è un altro scrittore, che magari hai già letto e apprezzato. C’è sempre una sana competizione tra noi scrittori, quindi vedere uno scrittore che parla bene del libro di un suo collega non è una cosa frequente, né scontata. Uno scrittore si mette in gioco per un altro scrittore, ci mette la SUA faccia, solo se ci crede veramente, se pensa davvero che quello che ha letto e sta presentando è un buon libro! Ecco perché queste recensioni di libri altrui fanno decisamente più presa sul pubblico: sono semplicemente più credibili. Inoltre, l’iniziativa consente di “mescolare le platee” perché i fedeli lettori di uno scrittore, diciamo pure i suoi follower, che lo sentono parlare bene del libro di un altro scrittore, possono facilmente diventare lettori e follower anche dell’altro, senza per questo smettere di esserlo del primo. È questo che rende noi scrittori diversi, che so, dai fabbricanti di biscotti: noi possiamo permetterci di parlar bene del libro di un nostro “concorrente” perché questo non ci sottrae lettori, anzi, potrebbe farli aumentare! E questo, a mio avviso, è il modo più sano e più intelligente, per noi scrittori, di usare internet e le sue potenzialità.

Grazie Maurizio e sono molto convinto che dovremmo restare in contatto, per nuovi progetti, o per i prossimi romanzi. Sia tuoi che miei… se ne troverò il tempo.

Alla prossima!

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nato nel 1944, non ha tempo di sentire i brividi degli ultimi fuochi della grande guerra. Ma di lì a poco, all'età di otto anni sarà "La Guerra dei Mondi" di Byron Haskin che nel 1953 lo conquisterà per sempre alla fantascienza. Subito dopo e fino a oggi, ha scritto il romanzo "Nuove Vie per le Indie" e moltissimi racconti.

È un ingegnere e scrittore campano, manager dell’industria tecnologica italiana, che ci diverte con libri d’azione e avventura con una profonda attenzione alla psicologia dei personaggi. Dalla sua penna sono usciti: la spy-story all’italiana RALF, Premio Vegetti 2021, l’avventura spaziale e introspettiva EDEN, finalista al Premio Urania, e il trascinante VELI, che tratta le leggende che aleggiano intorno al Principe Raimondo di Sangro e alla misteriosa Cappella Sansevero, per arrivare alla tecnologia e alle vicende legate alla corsa per la conquista di Marte. Ha scritto e scrive tuttora per diverse riviste e giornali