Quest’anno, senza che me ne rendessi conto, siamo ormai quasi arrivati all’assegnazione del Premio Nebula e non se ne parla granché: almeno nelle nostre riviste di fantascienza. Il solito accenno puntuale in fantascienza.com, ma nessuna anticipazione che io abbia visto.

Quest’anno il premio verrà assegnato il 19 maggio a Pittsburgh in Pennsylvania presso l’hotel Marriott City Center. Come al solito, noi ci interessiamo esclusivamente del premio per il miglior romanzo, cosa che faremo anche per il successivo Premio Hugo.

Come ormai molti lettori sapranno, il Nebula premia le migliori opere di fantascienza, o di fantasy pubblicate in America nell’anno precedente, in questo caso, quelle del 2017, secondo le preferenze degli Autori iscritti al Club SFWA (Science Fiction and Fantasy Writers of America).

Non possiamo non accennare al premio Hugo assegnato invece con i voti dei  lettori, dove sono ammessi anche libri che non siano in lingua inglese. Una parte poco conosciuta del regolamento recita:

Gli Hugo sono un premio a carattere mondiale. Può partecipare qualsiasi opera alla sua prima pubblicazione in qualsiasi parte del mondo (o anche fuori) e in qualsiasi lingua. 

Tuttavia i libri pubblicati in lingua non inglese, potranno partecipare al premio anche nel primo anno in cui sarà disponibile la loro traduzione sul mercato anglofono.

Degli Hugo ne parleremo a lungo questa estate, cioè prima di domenica 19 agosto, quando verranno assegnati a San Jose in California: posto che conosco assai bene per averci lavorato un paio d’anni quando ancora facevo il programmatore di computer!

Ma tornando a bomba, questa è la straordinaria la selezione Nebula di quest’anno. Ufficialmente la denominazione è Nebula Awards 2017.

  1. Amberlough, Lara Elena Donnelly (Tor)
  2. The Strange Case of the Alchemist’s Daughter, Theodora Goss (Saga)
  3. Spoonbenders, Daryl Gregory (Knopf; riverrun)
  4. The Stone Sky, N.K. Jemisin (Orbit US; Orbit UK)
  5. Six Wakes, Mur Lafferty (Orbit US)
  6. Jade City, Fonda Lee (Orbit US; Orbit UK)
  7. Autonomous, Annalee Newitz (Tor; Orbit UK 2018)

Perché straordinaria? Tra le cose straordinarie, già mi pare inconsueta una short list composta da sette titoli. Poi, ad esclusione di Daryl Gregory che è maschio, le altre sono tutte donne! Ma è evidente soprattutto una profonda mutazione negli stili: racconti con interessanti contaminazioni, steampunk, poliziesco, spionaggio…

Amberlough: scritto da Lara Elena Donnelly. Ho provato a leggerlo e francamente l’ho trovato noioso e confusionario. Ma devo anche confessare che non ho avuto la forza di arrivare fino alla fine. Per cui è possibile che dalla metà in poi sia un libro magnifico.

Si tratta di una specie di noir, fra traffico di droga e spionaggio, che si svolge in una città futurista di nome Amberlough. Il romanzo minaccia di diventare una serie: può darsi che qualcuno, o un prossimo libro mi faccia cambiare idea, ma al momento trovo la scrittura complicata e non interessante. Il racconto si dipana attraverso molteplici storie: non esiste un flusso principale chiaramente individuabile e questo richiede una grande abilità di scrittura, che qui non vedo affatto.

The Strange Case of the Alchemist’s Daughter di Theodora Goss. Questo è un prodotto davvero interessante, che ho letto divertendomi parecchio. In pratica è uno steampunk con una interessante ricerca tra le leggende gotiche della Londra del diciannovesimo secolo e precedenti.

Il racconto, estremamente fluido, ha alcune trovate tecniche innovative: per esempio ogni tanto la storia è interrotta dai dialoghi delle protagoniste, che commentano ciò che una di loro sta scrivendo. Si tratta di un’avventura di Sherlock Holmes mai pubblicata prima. Le eroine sono tutte donne e i “bastardi” sono tutti maschi. In un solo romanzo, Lara Elena Donnelly risolverà tutti i misteri di quel periodo e oltre: che fine ha fatto il signor Hyde dopo la dichiarata morte del dottor Jekyll, chi era Jack lo Squartatore, quali mostri sono fuggiti dalla famosa Isola del Dottor Moreau, possibile che alla fine del diciannovesimo secolo sia ancora in circolazione la celebre Creatura del Dottor Frankenstein? Queste ed altre domande dovrà risolvere Sherlock Holmes assieme al dottor Watson, superando grossi pericoli e con l’aiuto delle figlie di molti mostri ottocenteschi.

Spoonbenders di Daryl Gregory. Mi propongo di leggere questo libro, ma al momento vado con i riassunti di altri: Teddy Telemachus è un truffatore, affascinante e molto portato ai trucchi di mano, con un passato di amici misteriosi. Gli servono soldi e si fa assumere con l’inganno da uno studio governativo segretissimo basato sulla telecinesi, ritagliandosi il ruolo di agente del controspionaggio. Qui incontra Maureen McKinnon, è conquistato di suoi penetranti occhi azzurri e Teddy ne è stregato. Maureen è una paranormale autentica, che possiede un immenso e misterioso potere. Dopo un turbinoso corteggiamento, i due si sposano, hanno tre figli tutti dotati e viaggeranno per il Paese presentandosi come la sensazionale famiglia Telemachus, che esegue incredibili trucchi. Irene è una macchina della verità umana. Frankie riesce a muovere gli oggetti con la forza della mente, Buddy, il più giovane, vede nel futuro. Poi, una notte, una tragedia distruggerà la famiglia. Seguono molte altre avventure…

L’idea mi piace molto, mi dicono che la scrittura sia molto divertita e umoristica, per cui ne riparleremo.

The Stone Sky di N.K. Jemisin. Chi ci segue capirà subito che si tratta del terzo libro che si svolge sul Pianeta dei Cataclismi (The Broken Earth). Non l’ho ancora letto, ma dopo aver trovato molto stimolante il primo libro (The Fifth Season), ho scoperto noiosissimo il secondo (The Obelisk Gate), che pure ha vinto il Premio Hugo lo scorso anno! Sono parecchio sospettoso riguardo a questo terzo libro.

La storia è complessa, articolata e in definitiva non raccontabile: in un Pianeta di Cataclismi una razza di speciali individui è in grado di gestire, attivare, placare i terribili terremoti che sconvolgono quella Terra. La storia si svolge attraverso un lunghissimo viaggio in cui i protagonisti incontreranno ogni tipo di essere vivente, non tutti di origine animale. Il primo romanzo è straordinario perché ad ogni pagina si incontrano avventure originali e inaspettate. Il secondo è molto meno bello, perché abbiamo una drastica diminuzione di fantasie e stupori (il che era forse da aspettarselo) e questo tipo di racconto non può invece farne a meno per reggere.

Six Wakes di Mur Lafferty. Leggo qualcosa su questo libro nella recensione di Jason Heller in cui si capisce come ci sia una contaminazione con il romanzo poliziesco, così come lo vedeva Asimov, o addirittura Agatha Christie. Una (donna?) Maria Arena si sveglia su un’astronave e ha addosso del sangue secco. Poco dopo la donna capisce di essere un clone di qualcun altro, è dentro una vasca di rigenerazione per sostituire la persona originaria in caso di grave disastro. Nel 25° secolo la Terra è un disastro e quelli abbastanza ricchi da poterselo permettere, affrontano un viaggio sull’astronave Dormire (così nel testo originale) verso mondi stellari più floridi. Ma il grave disastro è già capitato: qualcuno ha ucciso i viaggiatori e nelle vasche di rigenerazione sono rimasti solo sei risvegli, cioè sei cloni. E uno di loro è sicuramente quello del killer!

Una sorta di delitto della camera chiusa in chiave fantascientifica. Non vedo l’ora di poterlo leggere!

Jade City di Fonda Lee. Qui abbiamo ancora una autrice orientale! Ne esiste una vera e propria schiera ultimamente e si mettono in risalto. All’inizio la pace è incerta, la città di Janloon è controllata da due gruppi rivali, cioè i Senza Vette e La Montagna. Le famiglie che guidano i clan sono potenti e famose, perché estraggono e controllano la Giada: una pietra preziosa che intensifica la potenza del guerriero in sei discipline: forza, ferro, percezione, leggerezza, deflessione e canalizzazione. Il “guerriero di giada” diventa ancora più formidabile ed erculeo se si guadagna e mostra molti gioielli. Attraverso onore e tradizione si possono ottenere nuovi gioielli. I giovani che si diplomano all’accademia della Guerra tentano di guadagnarsi la prima giada, uccidendo un rivale a duello, o in battaglia. Tali straordinari poteri e il loro potenziale non sono sfuggiti agli operatori del mercato nero, trafficanti interessati a commerciare le richiestissime pietre, per venderle a quelli che non se le sono meritate. Tuttavia non tutti sanno che, per i non iniziati, le pietre sono una droga il cui uso eccessivo conduce alla morte e alla follia.

Ho tratto il riassunto dalla pagina di James Tivendale il quale sottolinea come tutto il libro riverberi di atmosfere orientali.Non è esattamente il mio genere, ma naturalmente devo ancora leggerlo.

Autonomous di Annalee Newitz. Questo romanzo esiste anche nella traduzione italiana, da Fanucci ed è da lì che traggo la presentazione:

Terra, 2144. Judith ‘Jack’ Chen è una vera e propria scienziata-pirata: la sua base operativa è un sottomarino, la sua missione piratare costosi farmaci e produrne delle alternative a basso costo, accessibili a tutti. Una sorta di Robin Hood in un mondo dominato dalle case farmaceutiche. Eppure, qualcosa è andato storto con la sua ultima partita di Zacuity: coloro che ne hanno fatto uso, sono andati incontro a effetti collaterali imprevisti, ridotti a veri e propri automi costretti ad azioni meccaniche e ripetitive che conducono la mente alla follia. Jack sa che se il farmaco da lei messo a punto si diffondesse, l’umanità intera ne sarebbe minacciata. Sulle tracce della scienziata, una coppia alquanto improbabile al soldo delle case farmaceutiche: Eliasz, un tormentato agente sotto copertura, e il suo fedele partner Paladin, un robot. Sarà nella frenetica ricerca di informazioni sul misterioso e potente farmaco di Jack che Eliasz e Paladin riusciranno a stabilire un legame inaspettato, oltre i confini tracciati dalle loro nature così diverse. Un’avventura visionaria, intensa, che esplora i temi della libertà e del libero arbitrio in una società frenetica e frammentata, in cui la differenza tra umanità e intelligenza artificiale è ormai sempre più labile.

Ho letto solo una decina di pagine prima di scrivere questo articolo e non so dire se mi piacerà. Diciamo che l’incipit non appare travolgente… Tuttavia lo leggerò e vi farò sapere.

Website | + posts

nato nel 1944, non ha tempo di sentire i brividi degli ultimi fuochi della grande guerra. Ma di lì a poco, all'età di otto anni sarà "La Guerra dei Mondi" di Byron Haskin che nel 1953 lo conquisterà per sempre alla fantascienza. Subito dopo e fino a oggi, ha scritto il romanzo "Nuove Vie per le Indie" e moltissimi racconti.