Partire, andare via anche lontano, per scrivere, o per aiutare altri a scrivere.

Dalle poche esperienze che ho condiviso con alcuni scrittori americani, pare che sia questo un rituale piuttosto diffuso: abbandonare la propria realtà quotidiana, per isolarsi con amici e scrivere.

L’anno scorso avevamo visto Mary Robinette Kowal, che aveva chiamato all’azione alcuni fan per condividere una vacanza di studio e scrittura in Islanda.

Avrò il piacere di ospitare un laboratorio di scrittura durante un ritiro in Islanda dal 29 ottobre al 2 novembre, poco prima dell’IceCon (evento di cui sarò ospite d’onore!). Insieme a me ci sarà l’autrice e scrittrice Kate Christensen, vincitrice del PEN/Faulkner Award. Ci sistemeremo in un bellissimo lodge islandese di campagna, Úlfljótsskáli. Quindici studenti, in un luogo isolato e tutto il tempo per scrivere lontano da casa. Che ne dite?

Non ho ancora ricevuto analogo invito da Mary Robinette per quest’anno, ma non è escluso che la multiforme scrittrice stia studiando qualcosa di significativo.

Per adesso, senza invitare nessun fan, pochi giorni fa si è isolato l’altro nostro amico canadese, Rober J. Sawyer.

In questo momento Rob ha un progetto di scrittura che non è stato ancora rivelato ufficialmente. Sappiamo però che si intitolerà Addomesticaci (Domestic Us). Come disse la Volpe al Piccolo Principe:

La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio per ciò. Ma se tu mi addomestichi la mia vita, sarà come illuminata […] Per favore… addomesticami”, disse [la Volpe]. “Volentieri”, rispose il piccolo principe

Chissà chi sta chiedendo a Rob Sawyer di essere addomesticato!?

Il progetto è avviato da qualche mese e Rob ha fatto moltissime ricerche per onorare la sua idea.

Quindi questo viaggio con amici dalla parte opposta rispetto a Mississauga, dove c’è l’aeroporto di Toronto e dove abita lo scrittore, servirà a Rob per mettere finalmente sulla pagina una bella parte di questo addomesticamento:

Domani, 8 settembre, parto per il mio ritiro annuale di scrittura nella campagna di Alberta. Con un gruppo di amici abbiamo affittato una piccola casa in un posto chiamato Folk Tree Lodge dove butteremo giù le nostre idee in libertà, spesso con il fuoco acceso nel camino. Quest’anno il gruppo ha affittato la Deer House, che è incantevole. Ci godremo i pasti comuni a casa, al pub, o nella pizzeria della vicina Bragg Creek.

Domani mi immergerò in Domestic Us durante il volo di quattro ore per Calgary e continuerò a scrivere durante il ritiro e l’altro volo di ritorno di quattro ore lunedì 12 settembre. Siate tutti bravi finché non torno.”

Partire: Deer House

Deer House

Robert J. Sawyer ha intanto finito di scrivere il suo venticinquesimo romanzo, intitolato The Downloaded, che sarà inizialmente pubblicato solo in formato Audible.

Si tratta, come abbiamo anticipato, di un’avventura di gente la cui personalità è stata inserita in una grande nuvola (cloud) per poter essere scaricata in qualsiasi momento successivo.

L’idea non è nuovissima per Sawyer, ché già ce l’aveva proposta (sia pure meno articolata) nel suo Red Planet Blues, del 2014.

Vediamo: nessuno scrittore italiano pensa di parlare di cosa farebbe, o farà per rilassarsi e lavorare?

Se io lo potessi fare, mi trasferirei in Scozia, nelle Orcadi, o in Inghilterra nella Cumbria, come si vede nella straordinaria immagine della nostra copertina.

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nato nel 1944, non ha tempo di sentire i brividi degli ultimi fuochi della grande guerra. Ma di lì a poco, all'età di otto anni sarà "La Guerra dei Mondi" di Byron Haskin che nel 1953 lo conquisterà per sempre alla fantascienza. Subito dopo e fino a oggi, ha scritto il romanzo "Nuove Vie per le Indie" e moltissimi racconti.