Gazzosa e gorgonzola

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Quella notte Gedeone incontrò Pupa nel giardino della signora Matilde. Gli occhi sfavillanti della mychoosiana tradivano un’emozione che Gedeone non seppe interpretare. A forza di stare con i maschi umani ne aveva assorbito la mancanza assoluta della capacità di leggere i segnali lanciati dalle donne. Inconvenienti della vita di esploratore di pianeti alieni!

«Ho una notizia sensazionale – le annunciò lui -. Mychoos ha firmato l’armistizio con la Luna muschiata Ractus. La guerra è finita. Il nostro pianeta ha donato ai ractusiani un altro satellite, la Grande Luna Tal Pot, attualmente disabitata e dotata di una fitta rete di gallerie sotterranee adattissime alla vita dei ractusiani, che quindi non hanno più necessità di espandersi in altri pianeti».

La gatta era entusiasta, ma Gedeone sembrava preoccupato: «Pupa, non esultiamo così presto: c’è un problema. Il pianeta Ractus non riesce a mettersi in contatto con i suoi inviati sulla Terra, e gli invasori non sanno niente dell’armistizio, né della possibilità di trasferirsi su Tal Pot, senza invadere questo mondo. Da Mychoos ci chiedono di trovarli e avvertirli, assicurandoci che partano al più presto».

I due felini alieni si avviarono immediatamente verso il vicolo dove Gedeone aveva avvistato gli ex nemici.

Passando sul ponte antico sul canale, la loro attenzione venne attirata da un giovanotto seduto sul parapetto, chiaramente in procinto di buttarsi per porre fine alle sue tribolazioni terrene.

Gedeone e Pupa si compresero con uno sguardo: con un balzo erano seduti accanto a lui. Lei era pronta ad attivare il sorcio verde di peluche che aveva appeso al collo e che era in realtà un dispositivo portatile per il teletrasporto.  Se non fossero riusciti a fermare l’aspirante suicida con la dialettica, l’avrebbero salvato facendolo rimaterializzare fuori dall’acqua.

Fu Gedeone a parlare per primo: «Ciao, Amico, come stai?».

«C’è sempre un’uscita dai guai della vita», aggiunse Pupa, in tono materno.

Claudio – così si chiamava l’umano sul parapetto – trasalì: «Gatti parlanti? Devo smetterla di bere birra irlandese».

«Perché vuoi buttarti nel canale, non farlo!», gridò la gatta, improvvisamente sopraffatta dall’ansia.

«Ma chi è che si vuole buttare? Sono qui in contemplazione delle nutrie».

Così dicendo, Claudio indicò degli enormi toponi riuniti sotto di loro, sull’argine.

Gedeone e Pupa trasalirono. Quelle non erano nutrie! Erano ractusiani, decine e decine di invasori.

Pupa tirò il codino del sorcio verde per teletrasportare se stessa e Gedeone come ambasciatori di pace in mezzo alle finte nutrie.

Comparvero all’improvviso fra i ractusiani, urlando all’unisono: «La guerra è finita!».

I roditori rimasero impassibili. Poi il loro capo squittì: «Ah! Finalmente l’avete saputo anche voi! Era ora! L’altra sera ti abbiamo rincorso per dirtelo, mychoosiano nero. Ma sei scappato e ti sei arrampicato sull’albero».

Gedeone era stupefatto: «Lo sapevate? Allora lasciate la Terra?».

«Lasciarla? Non ci pensiamo neanche. Stiamo chiamando in Italia i nostri infiltrati negli altri Paesi: qui il formaggio è molto buono. Resteremo per sempre. Ecco perché abbiamo interrotto le comunicazioni con la Luna muschiata. E voi ci aiuterete. Direte che siamo spariti, probabilmente sterminati dalle campagne di derattizzazione terrestri. Volete un po’ di gorgonzola?».

Pupa storse il nasino.


Più tardi Gedeone chiamò il Comando di pace su Mychoos. Dopo qualche minuto di conversazione, il generale aggrottò la fronte: «E così non ci sono più ractusiani sulla Terra, eh? Sono morti tutti, vero?».

«Proprio così!», confermò il gatto.

«Agente, vada a lavarsi il muso! Ha del formaggio verde sui baffi».


In quel momento Claudio entrò nel pub celtico con gli amici e ordinò una gazzosa.

Il barista, meravigliato, gli chiese: «Come mai niente birra stasera?».

«Ho smesso di bere, Arturo! Pensa che ho incontrato due gatti e mi è sembrato che mi parlassero. Il peggio è che io ho perfino risposto».

«Ecco la gassosa», rispose Arturo. Poi si appartò sul retro per nascondere meglio le antenne sotto al berretto. Pensava a quanto strani fossero i terrestri: pretendevano di orientarsi senza usare le antenne e avevano così poca fantasia da non accettare l’esistenza di felini parlanti. Tanto da non distinguere due mychoosiani dagli effetti di una sbornia.

Competenze

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Postato il

21 Aprile 2016

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