Philip Pullman, autore inglese nato a Norwich, East Anglia, a meno di duecento chilometri da Londra. Città che un tempo fu la seconda della nazione. Subito dopo Londra.

L’Autore ha studiato a Oxford ed è proprio in questa meravigliosa città inglese che ambienta le sue due saghe di cui oggi vorremmo parlare: His Dark Materials (tre libri) e The Book of Dust (due libri, per il momento).

La prima saga tradotta da noi col titolo Queste oscure materie (invece che Le sue oscure materie, come parrebbe più letterale) ha costituito, per i puristi, un mistero di classificazione: non è proprio fantasy, non è nemmeno fantascienza, non è assolutamente mainstream!

Lo stesso identico problema si presenta anche per la seconda serie, il cui titolo italiano è letterale: Il Libro della Polvere.

L’avventura si svolge partendo da un mondo che non è il nostro e che tuttavia, in qualche modo, al nostro si compenetra.

Dal punto di vista fantascientifico, si tratta di un mondo alternativo.

Il lettore non lo capisce immediatamente, quando inizia a leggere le Oscure Materie. E per lunghi capitoli si crogiolerà in un ambiente un po’ fantasy, un po’ steampunk, per poi arrivare finalmente a capire che esistono infiniti universi e che sono facilmente raggiungibili da questo mondo.

Nel mondo alternativo gli esseri umani sono letteralmente divisi in due: la persona fisica accompagnata dalla sua anima, che assume l’aspetto di un animale, in genere rappresentativo del carattere dell’individuo. I due debbono stare sempre obbligatoriamente assieme: se muore l’anima muore l’individuo e viceversa.

Quest’anima separata si chiama daemon, giustamente tradotto in italiano come daimon, il termine classico che indica questo tipo di folletto. Il daimon può parlare (quasi sempre), con il suo compagno umano e con gli altri personaggi. Una curiosità. Il termine è abbastanza conosciuto in informatica ed è utilizzato dai programmatori che lo chiamano demone, a indicare “un programma eseguito in background, cioè senza che sia sotto il controllo diretto dell’utente, tipicamente fornendo un servizio.

Non ci dilungheremo sulla serie His Dark Materials, anche perché è stata prodotta in un paio di stagioni seriali visibili in televisione e riteniamo quindi possa essere abbastanza conosciuta. Se la serie televisiva ha buoni numeri, i libri sono estremamente godibili. In questo caso difficile dire se il libro sia meglio della serie TV: a noi sono piaciute entrambe le proposte, più o meno allo stesso modo.

Dal primo libro La Bussola d’Oro, è anche stato tratto un film con grandi interpreti, splendidi effetti speciali, il quale, però, non ha avuto il successo sperato. A me era sembrato un buon film, ma si sa, non sono un esperto in questo campo.

Per quanto riguarda Il Libro della Polvere, oggi abbiamo avuto modo di leggere il primo volume: La belle sauvage, uscito in edizione italiana il 19 ottobre del 2017 edito da Salani. Nel novembre del 2020 è uscito in italiano anche il secondo libro, Il regno segreto, sempre presso Salani. Pullman ci fa però sapere che anche questa volta i romanzi saranno tre.

La belle sauvage non è un sequel delle Oscure Presenze, ma è piuttosto un prequel. Pullman afferma anzi, che sia un equel, cioè una storia parallela, che si svolge nel medesimo periodo della Bussola.

La protagonista della prima trilogia, Lyra Belacqua, è infatti appena nata ne La belle. Sappiamo invece che all’inizio de La bussola d’oro, avrà già undici anni.

L’ambientazione è suggestiva, ben descritta e soprattutto benissimo tradotta. Ho avuto modo di dare un’occhiata alla versione originale e la traduzione di Guido Calza è davvero notevole: sa dosare con gusto non comune gli effetti di quando usare i nomi originali, o quando tentare un’assonanza italiana. Diciamo che leggere il romanzo in italiano, o in inglese non porta a nessuna spiacevole differenza.

L’avventura ha più della fiaba, che della fantascienza e, a questo proposito, sono evidenti i riferimenti ai Fratelli Grimm, o ad altri raccoglitori di fiabe della tradizione popolare.

Nella storia, alla fine tutto diventerà vorticoso, pauroso. Come appunto succede nelle favole gotiche che descrivono i terribili pericoli per i bambini, minacciati continuamente di essere uccisi e fatti a pezzi da malvagi senza pietà. Basti ricordare Pollicino, Hänsel e Gretel, o semplicemente Cappuccetto Rosso.

Dal punto di vista fantascientifico si va abbastanza verso lo steampunk, con macchine volanti molto simili ai dirigibili e misteriose lampadine ambariche, evidentemente alimentate da una sorta di elettricità, che nel mondo di Pullman è considerata quasi una magia. Per la prima volta in questo romanzo si ha modo di vedere in funzione anche un trapano ambarico.

La tecnica narrativa è analoga a quella delle Oscure presenze: una storia raccontata dal punto di vista di un ragazzino undicenne. Non che sia raccontata in prima persona, ma è come se lo fosse.

Ho visto personalmente quanto possa essere gradevole per uno scrittore addentarsi in questo genere di situazione. Molti autori hanno volentieri prodotto libri interi guardando attraverso l’ingenuità di un ragazzo, o di una ragazza, scoprendo così come sia possibile inventare un numero incredibile di occasioni per la meraviglia.

Recentemente mi è capitato con John Scalzi: nel quarto libro della Guerra del Vecchio, di cui abbiamo già accennato. Il romanzo si intitola Zoe’s Tale ed è semplicemente il terzo libro (L’ultima colonia) visto e raccontato attraverso gli occhi della giovanissima Zoe.

Un meraviglioso classico che utilizza la stessa tecnica di racconto è La casa dipinta, di John Grisham, che non è un’opera di fantascienza.

Mi piace sottolineare che si esce da questa esperienza di lettura decisamente più soddisfatti: freschi, pieni di curiosità inappagate, che fanno venire voglia di leggere di più.

Philip Pullman ha avuto grandi riconoscimenti nel suo Paese e mi pare possa essere questa l’occasione per conoscerlo meglio anche qui da noi.

 

Philip Pullman

Philip Pullman (foto AP)

 

 

 

Philip Pullman ha studiato all’Università di Oxford. La sua trilogia bestseller Queste oscure materie – composta dai romanzi La bussola d’oro, La lama sottile e Il cannocchiale d’ambra – pur essendo indirizzata ai ragazzi, ha attirato anche un numero crescente di lettori adulti. I singoli volumi della trilogia hanno vinto diversi importanti premi letterari nel Regno Unito. A Pullman è stato conferito l’Ordine dell’Impero britannico

 

 

 

 

 

 

 

 

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nato nel 1944, non ha tempo di sentire i brividi degli ultimi fuochi della grande guerra. Ma di lì a poco, all'età di otto anni sarà "La Guerra dei Mondi" di Byron Haskin che nel 1953 lo conquisterà per sempre alla fantascienza. Subito dopo e fino a oggi, ha scritto il romanzo "Nuove Vie per le Indie" e moltissimi racconti.