La Coppa avvelenata - il libroPubblicato nel 2024, La Coppa Avvelenata (The Tainted Cup) è il primo volume della serie Shadow of the Leviathan, e ha rapidamente conquistato critica e pubblico: nel 2025 ha vinto l’Hugo Award come Miglior Romanzo ed è finalista al World Fantasy Award.

Avevamo anticipato in un precedente articolo come questo romanzo presentasse tutte le caratteristiche per colpire la fantasia dei votanti al Premio Hugo 2025 e, infatti, così è stato.

Un mondo minacciato dai leviatani

L’Impero di Khanum vive circondato da un’immensa muraglia marina. Ogni stagione delle piogge, creature colossali — i leviatani — emergono dall’oceano e vengono respinte solo grazie alla potenza delle armi imperiali. Ma il timore di una breccia nelle mura è costante.

La società imperiale è organizzata in diverse fazioni: gli Iudex, investigatori e giudici; la Legione, le forze armate; gli Ingegneri, custodi delle infrastrutture; e gli Apothetikals, che usano tecnologie biologiche derivate dai leviatani per modificare piante e perfino esseri umani. Questi ultimi diventano i sublimes, individui potenziati con capacità eccezionali: memoria perfetta, calcoli fulminei, forza sovrumana.

Un mistero letale

La storia segue Dinios Kol, detto Din, un giovane engraver dotato di memoria assoluta, che viene scelto come apprendista dell’investigatrice Anagosa Dolabra (Ana), un genio eccentrico con tratti che ricordano tanto Sherlock Holmes quanto Irene Adler.

La loro prima indagine li conduce nella villa della potente famiglia Haza, dove l’ingegnere Taqtasa Blas è stato trovato morto in modo orribile: il suo corpo invaso all’istante da piante velenose di dappleglass. Presto diventa chiaro che altri ingegneri sono stati assassinati nello stesso modo, e che dietro questi omicidi si nasconde un piano oscuro.

Le indagini portano Din e Ana nel cantone di Talagray, dove si uniscono a una rete di alleati: un capitano della Legione, un eroe di guerra, un apothetikal e altri personaggi, ciascuno con legami ambigui alla vicenda. Più la coppia di investigatori scava, più i cadaveri si moltiplicano — tra segretarie, mercanti e studiosi. La verità è sepolta in un passato di corruzione e intrighi: un’intera provincia, Oypat, un tempo distrutta dal dappleglass, potrebbe essere stata sacrificata per l’avidità dei nobili.

Intrighi, vendetta e corruzione

Il mosaico si compone lentamente: un ingegnere sopravvissuto di Oypat, la famiglia Haza che ha lucrato sulla catastrofe, assassini con poteri innaturali e complotti di lunga data. Ana ricostruisce come i dieci ingegneri siano stati condannati a morte la notte di una festa, bevendo tutti dalla stessa coppa contaminata — la coppa avvelenata che dà il titolo al romanzo.

Ma le sorprese non finiscono: tradimenti, identità segrete e vendette personali spingono Din e Ana in un intricato gioco di deduzioni, fino allo scontro finale.

Un giallo fantastico dal respiro epico

La Coppa Avvelenata unisce il piacere del giallo classico alle atmosfere grandiose del fantasy. La scrittura di Robert Jackson Bennett è stata definita brillante e incisiva: capace di dare vita a personaggi memorabili, di costruire un mondo immaginario dettagliato e di condurre il lettore in una trama serrata, piena di colpi di scena.

Critici e recensori hanno sottolineato i richiami a Sherlock Holmes, ma anche i paralleli con opere moderne come Attack on Titan, per l’idea di una società definita dalla minaccia esterna dei leviatani.

Un romanzo che affascina per la sua originalità, ma anche per il rapporto al centro della storia: quello tra il giovane Din e la sua mentore Ana, una coppia investigativa insolita e magnetica.

Wikipedia riporta alcune impressioni di critici stranieri:

Una recensione di Kirkus Reviews definisce il romanzo «un giallo da salotto, sebbene il salotto abbia le dimensioni di un piccolo regno ultraterreno». La recensione afferma che il personaggio di Ana «combina l’astuzia di Irene Adler con le eccentricità di Sherlock Holmes, compresa la sua propensione per le droghe». Conclude osservando che «il lettore amante dei neologismi finto-medievali e di occasionali momenti adulti… si divertirà a risolvere il mistero insieme ai nostri eroi».

Jake Casella Brookins di Locus paragona il romanzo ai classici del genere, notando la presenza di «analoghi riconoscibili ma fortunatamente non eccessivi di Sherlock Holmes». Loda lo stile di scrittura di Bennett, sottolineando che l’autore «è abile nel presentare i personaggi in modo conciso, nel dipingere ambientazioni vivide e poi nell’utilizzarle per scene d’azione spettacolari». Brookins osserva inoltre che la vicenda si svolge in «una società che si definisce interamente in funzione di una minaccia esterna, adattando a essa le proprie strutture morali e legali», tracciando un parallelo con il manga Attack on Titan.

Martin Cahill di Reactor elogia «il suo occhio acuto per i personaggi, il suo spirito e la sua sensibilità che permeano ogni angolo del worldbuilding immaginifico, combinandosi per creare un giallo emozionante e intelligente che terrà i lettori incollati fino alla fine». Cahill in particolare apprezza i personaggi di Din e Ana, definendoli «disegnati con maestria… resi vivi con tratti brillanti e decisi da una mano sicura».

Publishers Weekly assegna al romanzo una recensione stellata, definendolo «un approccio fresco ed entusiasmante alla classica dinamica della coppia investigativa».

L’immagine di copertina è una interpretazione dell’AI Designer di Microsoft.

 

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nato nel 1944, non ha tempo di sentire i brividi degli ultimi fuochi della grande guerra. Ma di lì a poco, all'età di otto anni sarà "La Guerra dei Mondi" di Byron Haskin che nel 1953 lo conquisterà per sempre alla fantascienza. Subito dopo e fino a oggi, ha scritto il romanzo "Nuove Vie per le Indie" e moltissimi racconti.