Ecco la seconda parte di S.E.T.H. Il racconto sarà diviso in quattro parti. Ad ogni puntata qui sotto i link per accedere a tutta la storia. I disegni originali sono di Silvano Beltramo.

Prima Puntata
Seconda Puntata
Terza Puntata
Quarta Puntata
Genova nel 2028 non era molto diversa da ciò che Izzy-lee aveva visto nelle menti di Alex e Max. Lo spazioporto principale per l’Europa era ancora in costruzione, ma la autorizzarono ad atterrare quando lei dichiarò di essere una SETH. L’aria aveva ancora dei residui di inquinamento che potevano danneggiare la salute degli Umanoidi, anche se sarebbe state pulita per l’inaugurazione degli spazioporti Gaiani.

Trovò l’Istituto Italiano di Tecnologia e chiese notizie dei Da Vinci. Il laboratorio Gaiano aveva l’iCub Facility dove avevano cominciato a costruire un robot open source fin dal 2004, ma il piccolo droide era ancora ad altezza di bambino, ventiquattr’anni dopo, e Alex aveva richiesto un corpo più alto, così lo avevano indirizzato dai giapponesi, che erano più avanzati in campo robotico.

Izzy-lee andò quindi a Tsukuba nella regione di Kanto, dove trovò facilmente Science City e l’AIST, l’istituto nazionale di scienza e tecnologia industriale avanzata. Gli scienziati giapponesi confermarono che Alex aveva scaricato la mente in un corpo robotico, ma poi aveva lasciato il pianeta per una destinazione ignota. Lo aveva mancato per due giorni.

Izzy-lee gemette, frustrata, e tornò all’astronave. Mandò un messaggio sul codice personale di Alex, sperando che lo guardasse. Se non era più in giro per la nuvola, ma aveva un corpo fisico, poteva controllare le mail e altri messaggi. Forse.


secondapuntataPrima di andare via da Gaia, Izzy-lee tornò in Italia a visitare la ex moglie di Max, Cristina, che viveva a Milano. Aveva sessant’anni e nella sua bellezza appassita Izzy-lee trovò tracce di Alex, soprattutto nel sorriso. Aveva anche lo stesso tipo di chioma, anche se Cristina la colorava per mantenere il colore nero giovanile. Izzy-lee notò le foto incorniciate sul tavolino basso di Cristina: una foto del matrimonio e lei con in braccio Alex neonato mostravano quanto si somigliassero.

– Max e io siamo cresciuti insieme alla periferia di Milano – disse Cristina malinconica. – Era il tipico ragazzo nato nella seconda metà degli anni Sessanta, cresciuto a film di Bruce Lee e cartoni animati giapponesi. Il suo preferito era Jeeg Robot d’Acciaio, dove il padre aveva caricato la mente in un computer e il figlio era stato trasformato in un cyborg… cosa che potevamo solo sognare all’epoca! – Sospirò. Ormai i cyborg erano reali anche sulla Terra e l’ex-marito aveva fatto ciò che aveva fatto il padre nel cartone animato. – Per non parlare di quel cognome, Da Vinci… Leonardo Da Vinci costruì le prime macchine e fu l’umanista del rinascimento ideale, circa  cinquecento anni fa. Max ha sempre cercato di essere all’altezza di quel cognome. Era era un genio anche lui, e quando ha aperto la iCub Facility a Genova, ha preso baracca e burattini e ci ha portati tutti lì per lavorare all’IIT.

– La mente di Max è sparita con Mondo SETH – disse Izzy-lee. – Ma Alex è ancora vivo da qualche parte. Il suo corpo artificiale è stato distrutto, ma farò del mio meglio per dargliene uno nuovo.

Cristina la fissò stupita e Izzy-lee le trasmise un’immagine di Alex in tutta la sua gloriosa bellezza, libero dall’esoscheletro che indossava quando lei lo aveva conosciuto o la sedia a rotelle a cui era legato quando sua madre lo aveva visto per l’ultima volta. Il viso era sempre il suo (non era stato danneggiato nell’incidente, perciò era stato scannerizzato e importato nel computer per dare istruzioni precise ai costruttori del corpo artificiale), ma il corpo era quello di un ventenne in salute con i muscoli giusti al posto giusto.

– Oh mio Dio, era diventato così? – chiese Cristina incredula. – Ma provava ancora sensazioni?

– Sissignora. Le nostre parti bioniche hanno sensori su tutta la pelle sintetica, è come avere il nostro corpo biologico, però non abbiamo bisogno di mangiare, niente palestra, non ci stanchiamo e non abbiamo nessuna delle altre limitazioni.

– Vuoi dire anche tu…? – Cristina spalancò gli occhi, sorpresa.

– Avevo diciassette anni. – Izzy-lee sorrise, amara. – Incidente quasi mortale. Come Alex.

Cristina sospirò.

– Capisco cosa avete in comune. Sono felice che si stia riprendendo. Quando lo trovi, mi venite a trovare insieme, per farmi vedere che state bene entrambi?

– Non è venuto a trovarti nemmeno quando era qui? – Izzy-lee si oscurò. – Perché aveva tanta fretta?

– Non lo so. Suppongo andasse più d’accordo col padre. Colpa mia, non potevo… cioè, dopo l’incidente… non potevo pensare al mio secondogenito su una sedia a rotelle per il resto dei suoi giorni.

– E’ per quello che Max lo ha portato su Mondo SETH.

– Scusa se non ho la fede cieca di mio marito nella tecnologia – disse Cristina. – Max era ossessionato dalla Dichiarazione Transumanista. Soprattutto dopo l’incidente di Alex, diceva che l’unica cura era là fuori. Non sono riuscita a fermarlo quando ha deciso di portare mio figlio tra le stelle per curare il suo stato tetraplegico.

– E ci era riuscito – ribatté Izzy-lee. – Alex era allegro e pieno di vita e per questo mi sono innamorata di lui. Sarei rimasta al suo fianco, ma mi ha buttata fuori dalla stanza del computer principale.

– Quanto serve per pagare un corpo nuovo come quello che è stato distrutto? – chiese Cristina preoccupata. – Non sono ricca, ma se posso contribuire…

– Non preoccuparti, pago io. Sono una ricca Sire e i Vaurabi Labs stanno già lavorando sul suo corpo androide. Ho solo bisogno di trovarlo e portare il corpo che sta usando adesso su Marc’harid per il trasferimento della mente.

– Non è più all’IIT. Non gli piaceva il corpo dell’iCub.

– Così mi hanno detto. – Izzy-lee ridacchiò. – Penso che sia carino, se non somigliasse tanto a un altro robot che ho visto su Marc’harid, di cui disprezzo chi l’ha costruito. Comunque mi hanno detto di andare all’AIST di Tsukuba. Ci sono andata, ma ha già lasciato la Terra. Gli ho mandato un messaggio e spero di sentirlo presto. Nel frattempo ho pensato di incontrare il resto della famiglia…


Izzy-lee sapeva che Alex aveva un fratello maggiore di nome Lorenzo che era più un artista che uno scienziato (che comunque era compatibile con i talenti impliciti nel cognome Da Vinci). Lorenzo era tornato a Milano a studiare all’Accademia di Brera quando Alex aveva avuto l’incidente, ed era rimasto sulla terra quando Max aveva portato Alex su Mondo SET.

Cristina era tornata a Milano per stare con Lorenzo non appena Max e Alex avevano lasciato il pianeta. Lorenzo assomigliava molto a Max, con un’incipiente calvizie e una costituzione alta e magra. Izzy-lee incontrò lui e la moglie e notò quanto fossero diversi i due fratelli, e non solo nell’aspetto.

Il maggiore si considerava un latin lover e la sua povera moglie era del tutto ignara di quanto spesso la tradisse. Izzy-lee tenne la bocca chiusa, ma fu contenta di aver incontrato Alex invece di Lorenzo.

E poi finalmente ricevette una risposta da Alex.

Non ti merito con questo corpo che mi ritrovo. Non ho i mezzi per procurarmene uno migliore al momento. Ma siamo immortali. Torna sul tuo pianeta, ti verrò a cercare quando sarò di nuovo decente. Tuo, Alex.

Izzy-lee urlò  di rabbia nella privacy della navetta. Posso restituirti il tuo corpo androide, per favore vieni SUBITO su Marc’harid! rispose. I Vaurabi Labs stanno già costruendo il corpo con le specifiche ricevute da Mondo SETH. Non farti inseguire per tutta la galassia.

Lasciò il pianeta natio di Alex e tornò su Marc’harid, sperando di trovare Alex ai Vaurabi Labs, ma lui non si era presentato. Mentre aspettava che lui rispondesse di nuovo al suo messaggio, rimase nei Vaurabi Labs, dando fastidio all’Hacker e a Wim affinché l’aiutassero a trovare dove nella galassia stesse nascondendo il suo corpo robotico.

Lyssa le presentò Yoshio, un tatuatore Xi-kongiano “con una mente Sire”, dato che era non solo telepatico, ma poteva anche manipolare le menti a un livello basilare. Izzy-lee si era sentita minacciata dai paranormali non Sire finora, così sia Lyssa che Yoshio abbassarono gli schermi per dimostrarle che non erano ostili.

Dividevano un piccolo appartamento, ma Lyssa portò Izzy-lee al negozietto di Yosio durante un pomeriggio tranquillo. Presto, tuttavia, entrarono dei clienti (due ragazzi Sire dai fluenti capelli), così Lyssa e Izzy-lee tornarono verso il palazzo e i laboratori sotterranei.

– Cercherò di convincere Alex a riportare il suo culo metallico su Marc’harid, così potremo dargli un nuovo corpo – disse Lyssa. – Anche se è alquanto orgoglioso. Potrebbe rifiutare l’aiuto di due donne.

– Trovalo e riportalo qui, gli farò cambiare idea – rispose Izzy-lee decisa.

Lyssa ridacchiò.

– Povero Alex, non ha idea di quanto possiate essere persuasivi voi Sire!

– E farai meglio a non avvertirlo – minacciò Izzy-lee con un sorriso. Cominciava a trovare Lyssa e il suo nuovo ragazzo molto simpatici.

Lasciò Lyssa sulla porta dell’ufficio e si diresse dal capo del reparto cibernetico per controllare a che punto era il corpo di Alex. Mentre ci andava, incrociò Dadina nei corridoi. Non poté trattenersi dal salutarla dopo aver conosciuto il suo bel ragazzo e vedendola depressa perché si erano appena lasciati.

Dadina non era minimamente cosciente di chi avesse davanti e accettò di incontrarla in un locale quella sera stessa. Izzy-lee provava disprezzo per la ragazza che l’aveva sempre odiata, vedendola come una rivale nell’affetto per Shan-leo, ma voleva capire cosa Shan-leo o Wim avessero trovato nella bella biondina.

Al contrario di Lyssa, Dadina non era mai stata in grado di nascondere cosa provasse, il che era stato molto irritante. Sapere cosa pensasse Dadina era peggio che non sapere cosa pensasse Lyssa. Izzy-lee aveva presunto che Lyssa se n’era andata da Mondo SETH perché cosciente della superiorità dei Sire, perciò era uscita dalla vita di Alex. Ma Dadina non aveva mai temuto i Sire, dato che era cresciuta col principe imperiale Kol-ian Vaurabi, e anche la sua ostilità verso Izzy-lee era più aperta di quella di Lyssa.

Dadina era una maschiaccia che amava parlare di robot e cibernetica e non era la ragazza più femminile della galassia. Izzy-lee era curiosa di vedere come fosse Dadina a letto, dato che erano così diverse, ma per certi versi erano attratte dagli stessi tipi di uomini. Non che Wim ci avesse provato con Izzy-lee, ma era un motivo in più per avere lei.

Così Izzy-lee sedusse Dadina, fece l’amore con lei e al mattino le disse chi era. Lo shock di Dadina le mandò brividi eccitati lungo la spina dorsale inesistente. Mondo SETH era riuscito a replicare tutti i sensori che i Vaurab Labs avevano messo sul suo corpo precedente, premettendole di provare tutte le sensazioni come se avesse ancora la forma organica.

Mentre Dadina usciva a grandi passi dalla stanza, oltraggiata, Izzy-lee le mandò pensieri sarcastici finché non fu fuori dal raggio della sua telepatia. Soddisfatta per la sua piccola vendetta, Izzy-lee raccolse i vestiti e tornò ai Labs.

Ora che il cervello originale di Alex non c’era più, cosa era rimasto di lui? Il computer aveva copiato correttamente le sue onde mentali prima di autodistruggersi? Lo avrebbe scoperto solo quando lo avesse trovato.


uploading_001– Potete aiutarmi? – chiese Wim serio a Izzy-lee e Lyssa che stavano alle macchinette del caffè dei Vaurabi Labs. – L’Hacker vuole caricare la mente sul computer.

Lyssa alzò le sopracciglia, scettica, e Izzy-lee alzò le spalle.

– Ero presente al caricamento di Max, ma non sono un tecnico – disse.

– Ti aiuto io – decise Lyssa.

Seguirono Wim fino all’ufficio con brandina dell’Hacker the li stava aspettando.

Izzy-lee osservò l’espressione decisa dell’Hacker.

– Quindi vuoi tuffarti lì dentro? – gli chiese.

L’Hacker annuì.

– Penso che posso trovare più facilmente Alex da lì  – disse. – Aiuta Wim. Sono stufo di questo corpo. E rimarrò in contatto con voi.

Izzy-lee annuì.

Lyssa aiutò Wim a caricare la mente. Il corpo dell’Hacker andò in stato vegetativo, ancora collegato ai computer, mentre la mente si adattava alla nuova realtà.

– Chiama un medico per staccare il corpo biologico – disse Lyssa prima di andarsene per tornare al lavoro.

– Max aveva firmato per la criopreservazione prima di lasciare la Terra, ma il corpo preservato crionicamente è andato perso nell’esplosione di Mondo SETH – disse Izzy-lee con un sospiro, fermandosi sulla porta. Anche il corpo menomato di Alex era stato criopreservato, in caso qualcuno avesse trovato la cura.

– L’Hacker non vuole che il suo sacco di ossa sopravviva – disse Wim cupo. – Credo che abbia chiesto la cremazione. Sta scritto da qualche parte lì dentro. – Indicò gli schermi con un cenno della testa senza guardarli.

– Stai bene? – chiese lei posandogli una mano sulla spalla, preoccupata. Sapeva che lui non stava affatto bene. Dadina lo aveva lasciato e il suo mentore aveva deciso di fare a meno del corpo fisico…

– Sì – brontolò lui. – Penso che andrò a casa presto oggi, se non ti dispiace.

– Non mi dispiace, ma è una casa vuota.

– Come lo sai? – La guardò storto. – Se mi leggi nel pensiero, perché mi chiedi come mi sento? – aggiunse ostile.

– So che fa bene parlarne. Quindi se vuoi parlare…

– No, voglio scopare. Con un corpo biologico. Quindi vado a casa.

– A bussare alla porta di Dadina?

– Ah no. Se n’è andata, dovrà tornare strisciando – disse lui sprezzante.

Izzy-lee sogghignò.

– Temo sia troppo orgogliosa per farlo. Pensa che tu le abbia fatto un torto.

– Davvero? – Wim alzò le sopracciglia. – Non me ne frega niente. Busserò a Kentaro, so che è sempre disponibile per me.

– Sai, questa forma sembra reale quando la tocchi, non hai bisogno di andare da un amante maschio.

– Grazie, Izzy-lee, ma no. L’unica donna che  voglio mi ha appena scaricato sbattendo la porta, non sono in vena di ragazze al momento.

Izzy-lee alzò le spalle.

– Va bene. Tornerò domani per vedere se l’Hacker ha trovato tracce di Alex nella nuvola…

– Ti contatterà se trova qualcosa – disse Wim burbero. – Fammi chiamare ‘sto dottore, seppellire ‘sto corpo, poi me ne vado a casa…

Izzy-lee lo abbracciò e lo lasciò solo.

CONTINUA…