Prendiamo un sito qualsiasi, che parli dei recenti Premi Oscar assegnati a Oppenheimer di Christopher Nolan:
Fin dai pronostici della vigilia, Oppenheimer era dato come il grande favorito di questa edizione degli Academy Awards. E il colossal di Christopher Nolan, incentrato sulla figura di J. Robert Oppenheimer e sulla realizzazione del progetto Manhattan durante la Seconda Guerra Mondiale, ha rispettato le attese. Oltre al premio come miglior film, Oppenheimer si è aggiudicato la statuetta per la miglior regia a Christopher Nolan, quelle per i migliori attori protagonisti a Cillian Murphy e Emily Blunt, il miglior montaggio, la miglior fotografia e il miglior sonoro. Un trionfo totale, come non si vedeva da tempo
Questi i fatti: sette statuette.
Qui ne parliamo, solo perché l’amico Robert J. Sawyer si era, a suo tempo, interessato a scrivere, anche su questo sito, un’analisi del film e tutto sommato, non era poi stato troppo positivo.
Quando sono uscito dal cinema, ero piuttosto positivo, ma, essendo ormai passato un po’ da allora, devo dire che non sono più così entusiasta.
In realtà il bravo Rob è molto, ma molto fiero del suo romanzo The Oppenheimer Alternative, in cui di fatto, anche se in forma fantascientifica svolta in una realtà alternativa, ripercorre i momenti del mitico Progetto Manhattan.
Secondo Rob, “Cillian Murphy, che interpreta Oppenheimer [non] vincerà l’Oscar come miglior attore […] la sua è una versione terribilmente monotona di Oppie, che invece era una persona molto più complessa. […] Nel frattempo, le presunte star femminili del film – Emily Blunt nel ruolo di Kitty Oppenheimer e Florence Pugh nel ruolo di Jean Tatlock – interpretano poco più di un cameo. […] E, se posso essere così audace, per quelle scene di vita reale che appaiono nel film di Nolan Oppenheimer e nel mio L’alternativa Oppenheimer, i miei ritratti sono storicamente più accurati.”
Mi ha divertito il modo in cui Rober J. Sawyer difenda L’alternativa Oppenheimer di cui è autore, a fronte di qualcosa che in realtà nulla avrebbe a che fare col suo lavoro. Il film, prima di tutto è un film e vorrebbe essere una sorta di biopics, il libro di Sawyer è invece un romanzo di fantascienza di storia alternativa.
Eppure Robert rinnova il suo giudizio e continua a confrontare il suo romanzo con il film, anche in una sua intervista alla trasmissione radiofonica “Michigan’s big show”. Qui ribadisce il suo giudizio negativissimo su Cillian Murphy, protagonista nei panni di J. Robert Oppenheimer, mentre ripete i suoi apprezzamenti su Robert Downey Jr.
Non ho ancora visto il film e quando succederà, mi piacerà provare a capire come mai Rob se la sia presa tanto con Christopher Nolan e il suo lavoro.
Che quello di Robert J. Sawyer sia un giudizio decisamente negativo e quasi un’offesa personale, lo si deduce anche dalla frase con cui chiude il commento che abbiamo a suo tempo pubblicato: “Purtroppo, nonostante il formato IMAX, la maggior parte delle scene di Oppenheimer non sono memorabili, né visivamente né emotivamente.”
nato nel 1944, non ha tempo di sentire i brividi degli ultimi fuochi della grande guerra. Ma di lì a poco, all'età di otto anni sarà "La Guerra dei Mondi" di Byron Haskin che nel 1953 lo conquisterà per sempre alla fantascienza. Subito dopo e fino a oggi, ha scritto il romanzo "Nuove Vie per le Indie" e moltissimi racconti.