Quest’anno i Premi Hugo venivano consegnati in Scozia e quindi non troppo lontano da noi, ma chissà perché ho sentito l’avvenimento molto meno del solito.
Per chiarire, non sono uno che segue con zelo il carrozzone di qualsiasi premio, ma in genere Hugo e Nebula cerco di seguirli.
Già il Nebula mi era sfuggito del tutto: prova ne sia che in queste pagine non ne ho mai parlato. L’ultimo Nebula di cui ho scritto è stato quello consegnato lo scorso anno, definito Nebula 2022 e consegnato al bellissimo romanzo di Rebecca F. Kuang. Il premio di quest’anno è definito Nebula 2023 ed è stato consegnato a giugno (se ben ricordo) e, tra i romanzi, ha vinto The Saint of Bright Doors di Vajra Chandrasekera, uno sconosciuto scrittore cingalese, di cui questo è il primo romanzo pubblicato.
Fetter è stato educato a uccidere, affinato come un coltello per abbattere il padre santificato. Per questo ha un sacco di argomenti di cui parlare in terapia.
Egli cammina tra poteri invisibili: diavoli e anti-dei che deridono la forma mortale. Ha imparato un catechismo letale, ha perduto la sua ombra e ha sviluppato l’abitudine al segreto. Dopo un’infanzia intrisa di sangue, Fetter è fuggito dalla sua contadina città natale per andare nella grande città dove ha trovato un mondo più ampio in cui i destini divini sono all’ordine del giorno. Tutto a Luriat è più di quel che sembra. La terapia di gruppo serve a reclutare una squadra di rivoluzionari. Le email spam fanno intendere che un dio arriverà. Ogni porta è caricata di un potenziale e, una volta chiusa, potrebbe non aprirsi mai più. La città è disseminata di Porte Luminose, portali imponenti attraverso cui soffia un vento freddo. In questa metropoli insondabile, Fetter scoprirà che tipo di uomo è e la sua scoperta riscriverà il mondo.
Non ho letto il libro e non ne parlerò, ovviamente, se non per esprimere una sensazione: la fantascienza pare non avere più la preferenza di un tempo e nel genere sono per lo più inglobate storie di fantasy, di diavoli, o sacri misteri. Niente che possa essere davvero criticato, ma a mio avviso questo tipo di storie dovrebbe far parte di qualcosa che sia diverso da fantascienza e magari predisporre dei premi studiati per questo genere letterario.
Ma adesso vediamo cosa è successo agli storici Premi Hugo, che, come accennato, sono stati consegnati a Glasgow in Scozia il giorno 11 di agosto 2024.
Prima di tutto una polemica scattata pochi giorni prima della manifestazione.
Scrive il sito de Il Post:
Lunedì [22 luglio 2024] è apparso un annuncio inusuale sul sito dei premi Hugo, i più importanti nel settore della narrativa di fantascienza e fantasy, assegnati annualmente dal 1955 dalla World Science Fiction Society (WSFS). La nota diceva che l’amministrazione si era accorta di «alcuni dati insoliti» durante il conteggio dei voti in vista della prossima cerimonia di premiazione, che si terrà a Glasgow, in Scozia, l’11 agosto. Quasi il 10 per cento di tutti i voti era stato palesemente espresso in blocco con l’intenzione di far vincere uno dei finalisti.
Ogni anno annunci più o meno ufficiali di questo tipo si accalcano alla vigilia della manifestazione. A volte con accanto i nomi dei colpevoli, a volte solo con dei sospetti generici. Il fatto potrebbe verificarsi, perché non tutti i fan sono abilitati a votare, ma soltanto quelli che acquistano un biglietto per la manifestazione, o lo hanno acquistato per la manifestazione dell’anno precedente.
Ci spiega ancora Il Post:
Il regolamento del premio specifica che soltanto le persone fisiche possono nominare un’opera o votare per il premio, e che nessuno può esprimere più di un voto. Quasi 400 dei voti registrati nel 2024, però, «sono stati espressi da account che non soddisfano i criteri di “persona fisica”, con evidenti nomi falsi e/o altre caratteristiche squalificanti. Per esempio, c’era una serie di votanti i cui cognomi erano identici tranne per la prima lettera, che era stata cambiata in ordine alfabetico, nonché una serie di votanti i cui nomi erano traduzioni di numeri consecutivi».
Tuttavia, l’amministrazione del Premio assicura anche di aver cancellato questi voti palesemente truffaldini, senza per altro poter identificare l’autore della truffa, né si è mai voluto considerare colpevole l’Autore che aveva goduto di questo tipo di favore. Autore che non è stato rivelato!
Questa volta 377 voti da remoto indicavano lo stesso finalista: il comitato non ne ha fatto il nome, ma l’ha identificato come “Finalista A”. «Non abbiamo prove che il Finalista A fosse a conoscenza dei voti fraudolenti espressi a suo favore, né tantomeno che sia responsabile dell’operazione. Pertanto, abbiamo deciso di non identificarlo», ha scritto la commissione.
Ma, insomma chi ha vinto?
Some Desperate Glory di Emily Tesh.
Un’epopea spaziale raccontata in modo avvincente, che parla delle devastazioni della guerra, di una famiglia trovata e del cammino che devi seguire quando ti tolgono la possibilità di scegliere. […] Per tutta la vita, Kyr si è addestrata per il giorno in cui potrà vendicare la distruzione del pianeta Terra. Cresciuta sulla Stazione Gaea, assieme agli ultimi frammenti dell’umanità, è una delle migliori guerriere della sua generazione, la spada di un pianeta morto. Quando il Comando assegna suo fratello a una morte certa e la relega a un centro per generare figli, Kyr capisce che dovrà prendere tra le mani la vendetta dell’umanità. Insieme al brillante ma sovversivo amico del fratello e a un alieno solitario e prigioniero, Kyr dovrà fuggire da tutto ciò che ha conosciuto. Se riuscirà, scoprirà un universo molto più complesso di quanto le sia stato insegnato e più meraviglioso di quanto avrebbe mai potuto immaginare.
Volendo è disponibile in lettura il primo capitolo.
Ancora una scrittrice: dal 2016 a oggi, ogni anno ha vinto sempre una scrittrice! Nove anni…
Anche Emily Tesh è al suo primo romanzo e subito vincitrice dello Hugo. Anche questo fatto è molto inconsueto. Poi è un’autrice britannica: anche qui, qualcuno tende a pensare che quando la Convention avviene in un Paese diverso dagli Stati Uniti, vincerà un autore, o un’autrice di quel Paese.
Dal suo sito: Emily Tesh è l’autrice della duologia Greenhollow, che inizia con Silver in the Wood e si conclude con Drowned Country. Tesh ha vinto l’Astounding Award e il World Fantasy Award per il migliore romanzo breve. Some Desperate Glory è il suo primo romanzo ed è stato pubblicato nel 2023.
È possibile che le scrittrici siano state migliori degli scrittori uomini in questo ultimo, lungo periodo, anche se parecchi lavori vincenti a me non sono particolarmente piaciuti. Dopo anni in cui le donne che scrivono sono state certamente sotto considerate, adesso è come se tutti volessero correre a riparare il maltolto.
Ma ovviamente questa è solo la mia, secondo molti indegna, sensazione. In questi nove anni, ci sono stati casi in cui avrei fatto vincere altri romanzi, ma non sempre: alcune volte, in effetti, nessuno dei romanzi finalisti mi aveva soddisfatto e la scelta fatta era comunque la migliore tra il materiale disponibile
Ciò che mi pare di percepire in genere è una sorta di scadimento qualitativo. A meno che non si debba parlare ogni volta di truffe!
Ho lì, in coda di lettura questo romanzo di Emily Tesh, ma per il momento non posso dire nulla, è ovvio. Appena possibile, cioè appena avrò un momento per leggerlo, prometto di riparlarne.
Cover art by Cynthia Sheppard
nato nel 1944, non ha tempo di sentire i brividi degli ultimi fuochi della grande guerra. Ma di lì a poco, all'età di otto anni sarà "La Guerra dei Mondi" di Byron Haskin che nel 1953 lo conquisterà per sempre alla fantascienza. Subito dopo e fino a oggi, ha scritto il romanzo "Nuove Vie per le Indie" e moltissimi racconti.