Alex Complete è un libro scritto da Alessandro Falciola e contiene diversi racconti, tutti basati sull’ipotesi che Hitler abbia vinto la Seconda guerra mondiale. Ma le storie si svolgono in epoca moderna. Solo giovedì scorso, abbiamo parlato di un’ucronia di questo tipo, proprio qui, con l’articolo di Mario Luca Moretti.
Ah, ecco: ho letto l’articolo e non ero a conoscenza di questo libro. Sarebbe bello farlo tradurre e pubblicare: la storia sembra avvincente.
Eh, sì.
Ma parliamo del tuo libro. A dirla tutta, è un libro che si legge davvero con curiosità. Anche se la prima cosa che colpisce il vecchio fantascientista, che è in me, è che in qualche modo, l’idea sia quella de La svastica sul sole, di Philip K. Dick.
Io scrivo queste ucronie da quando sono adolescente. L’uomo dell’alto Castello l’ho letto, per carità, direi a trent’anni, ma prima non ne conoscevo l’esistenza.
Alessandro, c’è qualcosa che non mi quadra. Infatti, L’uomo dell’alto Castello, traduzione del titolo originale (The Man in the High Castle), è un titolo usato quasi esclusivamente per la serie televisiva. In Italia il romanzo nasce storicamente come La svastica sul sole e solo recentemente (20 settembre 2022) è stato ripubblicato da Mondadori, come L’uomo dell’alto Castello.
La serie televisiva non l’ho mai vista e il libro di Dick l’ho sempre chiamato The Man in the High Castle: pensavo che da sempre avessero usato entrambi i titoli. Comunque, sulla medesima idea ho letto anche Fatherland di Harris e qualche anno fa il più recente Nero Italiano. Ma a parte il fatto ucronico, io non vedo nessuna somiglianza col mio lavoro.
Be’ non dico ci siano somiglianze nelle trame. Poi i tuoi racconti sono godibili, per cui direi che tutto questo non è un problema. Notavo solo che nel caso di Alex Complete, come nel lavoro di Dick, di fatto non si tratta di un romanzo bene articolato, ma piuttosto di una serie di racconti che vogliono suggerire una storia ucronica.
Per ragioni che mi sono del tutto ignote, al giorno d’oggi si confonde in maniera fastidiosa, ucronia, con distopia. Prova ne è il fatto che del libro di Alessandro Falciola ne ha parlato quasi esclusivamente il blog Leggere Distopico. Sono convinto che ciò succeda perché (e di nuovo non so capirne le ragioni) la distopia tiri, mentre l’ucronia molto meno.
A dire il vero ne ha parlato anche il Blog Fantascentificast come libro del mese consigliato. L’ha recensito il Blog Utopiaucronia di Franco Boschetto. L’ha recensito anche il Blog di Fantascienza di Marco Alfaroli Un’ucronia che parte dalla vittoria dei Nazisti, quindi porta il mondo a essere governato da un gruppo di fanatici, esoterici, drogati è facile che di fatto diventi una distopia, sicuramente il mondo non sarebbe diventato la Città del Sole di Campanella o la Repubblica di Platone.
Benissimo, allora Rimando ai vari spunti descrittivi dei blog che hai segnalato, per tentare di fare un riassunto del libro, ma quello che vorrei invece evidenziare è lo strano stile utilizzato in ogni racconto del Fix-up. In pratica leggiamo una vera sceneggiature cinematografica, o addirittura teatrale. È una scelta cosciente Alessandro, o viene per il tuo gusto innato?
Be’, questo perché i racconti nascono come soggetti per fumetti. Da ragazzo amavo Corto Maltese poi con l’adolescenza è arrivato Frigidaire. Forse se devo pensare a qualcuno o qualcosa che abbia influenzato la nascita del personaggio Alex Hinder penserei ai personaggi negativi di Andrea Pazienza e Stefano Tamburini. Mentre per il personaggio Hassler mi sono sempre ispirato a figure cinematografiche. Hassler è un po’ un misto tra Rutger Hauer, Chistopher Walken e Malcom McDowell. Il problema reale, volendoli far diventare davvero dei fumetti, è la realizzazione: solo un racconto sono 80 tavole una tavola quatto disegni, sei racconti sono quasi 2000 disegni. Un investimento molto importante anche da un punto finanziario.
Questo è interessante. Però, per questo libro, come succede alla grandissima maggioranza degli Autori di genere, anche tu ti sei rivolto a un Editore che, tra l’altro, permette l’autopubblicazione. Si tratta di Passerino Editore. Che esperienza è stata per te?
Ottima! Passerino è una persona squisita. Preparato, attento, gentilissimo. Comunque, non è una auto pubblicazione. Una volta concordata la suddivisione dei compensi tra editore e autore, Luigi Passerino si occupa della distribuzione dell’ebook su tutte le piattaforme: Amazon, Mondadori, Coop, La Feltrinelli e tante altre. Lui ha le convenzioni. Passerino produce solo ebook ed è una modalità che per Alex Complete, un prodotto di nicchia, mi sembra adeguata. Infatti, può esserci un appassionato che lo compra a Trento e due che lo comprano ad Agrigento. Seguire il percorso tradizionale delle librerie non è praticabile. Poi un’altra cosa che mi piace molto è che se voglio fare una modifica, per esempio inserire una tavola o un disegno, in 48 ore Passerino mi modifica tutti gli ebook in tutte le piattaforme anche quelle estere. Quindi è una sorta di libro in movimento.
Molto bene. Si tratta dunque di un Editore piccolo, ma con delle proposte interessanti. Ma come nasce l’idea di una ucronia in cui hanno vinto i nazisti?
Da mio padre. In famiglia le discussioni erano accese e i ricordi erano freschi. Mio padre era del ‘26 e diceva che se gli alleati non avessero fatto esplodere le riserve di acqua pesante, Hitler sarebbe arrivato alla bomba atomica prima degli americani. Dopodiché avrebbe fatto saltare in aria mezzo mondo e noi Italiani al massimo saremmo potuti diventare i camerieri dei nazisti.
Alla fine, hai in mente una sorta di trama a cui aggiungerai altri racconti nel prossimo futuro, o l’esperienza a tuo avviso può finire qui?
Ognuno di noi ha la necessità di avere uno sfogo intellettivo. Qualcuno suona uno strumento, altri magari la domenica dipingono quadri. Io ho sempre scritto questi soggetti per fumetti. Diciamo che, durante le lunghe giornate del Covid, ho scelto quelli secondo me più belli; che avevano anche una coerenza cronologica e li ho trasformati in racconti. Ho cassetti pieni di altre storie quindi non so…. Vedremo.
Come dicevo fin dall’inizio, leggere Alex Complete è una bella esperienza, perché la scrittura è suggestiva e tutto sommato, chi non avesse ancora letto Dick, o altri autori che abbiano usato questa ucronia, può trovare questo esperimento quanto mai originale.
Chi avesse già letto Dick, non è certo infastidito dal modo raccontare di Alessandro e può giudicarlo con simpatia. Magari in attesa di leggere i suoi fumetti.