Nella notte cinese del 21 ottobre, per noi il tardo pomeriggio di quello stesso giorno, si sono concluse le premiazioni dei Premi Hugo 2023 a Chengdu, in Cina, appunto.

È stata di certo una cerimonia e una organizzazione molto diversa dalle solite, con la presenza di parecchi autori cinesi, forse da noi non troppo conosciuti.

Sul sito ufficiale di Chengdu, leggiamo infatti che “La fantascienza cinese si è sviluppata rapidamente negli ultimi anni e ha ottenuto un notevole successo agli Hugo Awards di quest’anno. Lo scrittore di fantascienza Hai Ya ha vinto il premio per il Miglior Romanzo Breve con il suo “The Space-Time Painter”; l’artista di fantascienza Zhao Enzhe è stato premiato come Miglior Artista Professionista; e il giornale Zero Gravity si è aggiudicato il premio per la Miglior Fanzine. L’elenco dei vincitori include anche scrittori nigeriani e polacchi, il che riflette appieno l’autorevolezza e la portata globale degli Hugo Awards 2023. Ciò dimostra la comunicazione e l’inserimento di pensieri e immaginazione di autori provenienti da paesi e sfondi culturali molto diversi. È questo, nella sua essenza, il tema della Chengdu Worldcon 2023.”

Come sempre, in queste piccole note, noi parleremo solo dei romanzi.

Al momento non sono ancora riuscito a trovare il foglio che permette di capire in quale ordine si siano classificati i diversi lavori, per cui parleremo solo di quello che è ben visibile dopo la dichiarazione dei vincitori.

Ha vinto un libro fantasy, Nettle and Bone (Ossa e ortiche) di T. Kingfisher.

Dicevo in un altro breve articolo, che tra i sei romanzi finalisti, purtroppo questo è l’unico che non ho letto.

Si tratta però di un romanzo fantasy e tra i sei, Nettle & Bone, di T. Kingfisher (Tor Books); The Daughter of Doctor Moreau, di Silvia Moreno-Garcia (Del Rey); The Kaiju Preservation Society, di John Scalzi (Tor Books); Legends & Lattes, si Travis Baldree (Tor Books); Nona the Ninth, di Tamsyn Muir (Tordotcom); The Spare Man, di Mary Robinette Kowal (Tor Books), almeno tre (Kingfisher, Baldtree e Muir) sono chi più, chi meno delle storie fantasy.

Poi La figlia del dottor Moreau è senza dubbio una sorta di Horror. Il romanzo di Mary Robinette Kowal è uno space-crime-hard-boiled; quindi, magari si può dire che sia di fantascienza, ma certamente anomala e l’unico puramente fantascientifico è il romanzo (mediocre) di John Scalzi, autore con cui eravamo ci eravamo abituati a ben altra qualità.

Assistiamo a qualcosa che mi dà personalmente un brivido di incertezza: perché non si fa più della vera fantascienza?

Vediamo che in Italia va di grandissima moda il romanzo distopico: non si riesce a leggere altro per la verità. Parleremo in un successivo articolo dei Premi Urania, per esempio, con il decisamente distopico romanzo di Davide Del Popolo Riolo, e dei tre racconti brevi inclusi nello stesso numero che certamente fanno esclamare alla romana e dajie a ride! Ma in generale non saprei individuare a memoria un romanzo italiano recente che non sia distopico. Così sembra piacere agli editori, evidentemente.

Ma per tornare a bomba, dopo non aver trovato una classifica delle votazioni agli Hugo, vorrei per lo meno far sapere per chi avrei votato io.

Premi Hugo 2023: Legends and LatteIn prima, posizione Legends and Lattes un fantasy non invasivo, tranquillo, bello e che lascia la voglia di leggere più storie come questa. L’opposto di impegnativo, l’opposto di distopico, l’opposto di grande impegno morale. Eh, qualche volta hai bisogno di non impegnarti per niente!

Poi metterei The Spare Man, perché è un esperimento che mi piace: già Robert J. Sawyer aveva provato a mescolare giallo hard-boiled, con fantascienza. E questo nuovo tipo di fantascienza mi colpisce e lo trovo interessante.

Al terzo posto dovrebbe esserci The Daughter of Doctor Moreau. Non sono un grande ammiratore dell’Horror, ma questo romanzo è abbastanza tranquillo. Un po’ a metà tra Horror e romanzo storico alla Wilbur Smith, anche se la qualità di scrittura è decisamente meno coinvolgente.

Al quarto posto metterei Nona the Ninth, di cui ho letto anche i primi due volumi. Ho detto che si tratta di un fantasy, ma forse anche questo è più un horror-fantasy. Trovo che si svolga in un ambiente difficile e faticoso da seguire.

Al quinto posto il brutto lavoro intitolato The Kaiju Preservation Society, che davvero fa sperare in una rapida redenzione da parte di John Scalzi, dopo questo mezzo fallimento.

Come avrete notato non parlo del vincitore: non avendolo letto non posso davvero emettere un giudizio.

Conto di parlarne in un prossimo articolo.

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nato nel 1944, non ha tempo di sentire i brividi degli ultimi fuochi della grande guerra. Ma di lì a poco, all'età di otto anni sarà "La Guerra dei Mondi" di Byron Haskin che nel 1953 lo conquisterà per sempre alla fantascienza. Subito dopo e fino a oggi, ha scritto il romanzo "Nuove Vie per le Indie" e moltissimi racconti.