Giovanni Oro, finalista al premio Urania di quest’anno, palermitano, classe 1982, una laurea in Storia Contemporanea, è un ottimo cantastorie dotato di grande immaginazione e capacità narrative fertili e originali, oltre che di una profonda sensibilità.

Leggere i primi tre volumi dell’Impero umano e degli alieni ralt è stata, infatti, una lunga e avvincente avventura dentro un mondo complesso e articolato, che trova nel pianeta Xipe il nucleo delle vicende, almeno per ora. Dico almeno per ora, perché Oro mi ha spiegato che l’affascinante saga di Xipe continuerà.
La sua è stata definita fantascienza militare; e in effetti, a un festival letterario, Oro ha dichiarato di essersi ispirato alla Prima guerra mondiale.

L’Impero umano si estende fino a contenere ottantadue pianeti. Uno di questi pianeti, Xipe, è stato occupato dagli alieni ralt, esseri umanoidi pervasi da un fervore religioso che trova nel dolore il massimo scopo. È necessario riprendere il pianeta, perché i ralt minacciano l’essenza stessa degli umani.

Giovanni Oro: Ciclo di Xipe

Tra maschere e ombre è il primo volume della saga. Uscito nel novembre 2022 in versione digitale, a dicembre 2023 è comparsa la versione cartacea (Delos Digital).

La saga prende avvio attraverso un prologo in cui si entra subito nell’essenza dell’orrore alieno, per poi entrare nel primo capitolo con uno squarcio sul mondo umano che presenta ulteriori motivi di orrore.
È subito chiaro che non ci saranno buoni e cattivi. Entrambe le realtà possiedono motivi di biasimo.
La prima potente protagonista, Alexandra Cross, prende possesso della sua nave spaziale, la Indomitable, di cui è stata nominata capitano. Inizia a formarsi l’intreccio degli altri numerosi personaggi, vite umane di cui scorgiamo aspirazioni e dolori, il passato, i difetti e le doti.
La flotta si sta riunendo per la battaglia nei pressi di Xipe, un appuntamento determinante per le sorti dell’Impero. L’occhio si sposta su altre navi, altri personaggi, altre storie. Si scoprono man mano le usanze e i modi umani. Siamo nell’anno 513 dalla fondazione dell’Impero Umano.
Xipe è stato preso sette anni prima dagli alieni ralt. Non si sa più nulla della popolazione umana che l’abitava. Probabilmente è stata decimata.
Il piano della flotta è di sbarcare l’esercito sul pianeta e riprenderselo. A complicare le cose c’è il fronte d’onda di una supernova di cui tenere conto, perché la finestra temporale per poter eseguire lo sbarco è minima. Durante il fronte d’onda ogni comunicazione cesserà. Lo sbarco riesce, ma subito dopo non si saprà più nulla delle sorti delle truppe di terra.
Cambia lo scenario ed entriamo nel cuore degli alieni: vediamo le loro aspirazioni e i loro obiettivi. Scopriamo i loro protagonisti, la morfologia, le intenzioni, le lotte interne.
Inizia la battaglia fino all’epilogo, per niente scontato, mentre s’intrecciano altri eventi straordinari che avranno un enorme peso futuro.

L’amore, il dolore, il rimpianto, i sensi di colpa, le risate, il coraggio, l’eroismo, l’ipocrisia, il tradimento, i dubbi, la paura, le tensioni fra appartenenti a diversi pianeti, il lento alternarsi delle ragioni umane e di quelle aliene: il grande affresco si alza e si mostra, dapprima vago, poi sempre più chiaro, fino all’epilogo.
Forse i destini diversi decretati da colpe e meriti non corrispondono sempre a verità, né a giustizia.
A questo punto la curiosità del lettore ha raggiunto livelli di parossismo. È impellente la necessità di proseguire.

Rovine di polvere e fango è il secondo volume della saga di Xipe, pubblicato nel luglio 2023, sia in versione elettronica che cartacea. Il volume è corredato da cartine geografiche dei luoghi dove avvengono gli eventi.

Delle truppe sbarcate su Xipe non si era più saputo nulla, e questo secondo volume svela parte dei fatti occorsi sul pianeta, mentre perdurava la battaglia spaziale.
Nel prologo c’è uno squarcio su una realtà di cui c’era stato sentore nel primo volume, di cui taccio.
Nei sette anni dalla loro presa di Xipe, i ralt hanno creato riserve entro le quali alcuni gruppi di umani continuano a vivere in condizioni precarie. Esistono le Sezioni di cooperazione, gruppi di umani che si sono asserviti ai ralt. Altri umani si sono dati alla macchia e vivono una difficile vita da liberi in zone paludose quasi irraggiungibili: sono i partigiani. Questi due ultimi gruppi sono in lotta continua.

Karl Lehner è il capo della banda dei superstiti partigiani, nativo di Xipe, ed è suo il punto di vista con cui si apre il romanzo. Veniamo a conoscenza di cosa siano stati i sette anni precedenti per gli umani, della distruzione del pianeta operata dai ralt, della presenza di antiche e misteriose rovine che testimoniano una passata civiltà autoctona.

La scena si sposta sugli alieni che risiedono su Xipe, sulla governatrice ottusa messa a capo del pianeta in virtù di una particolare deformazione fisica che secondo le Scritture la qualifica come reggente, nonostante sia una femmina. Il loro mondo prende forma e si delineano le correnti interne, il meccanismo che li regola, gli obiettivi che si propongono.

Il filo della storia corre alle Sezioni di cooperazione, gli umani collaborazionisti dei ralt che sono in lotta con i partigiani. È gente che si limita a sopravvivere. Jan Pijpers, anche lui nativo di Xipe e fondatore delle Sezioni, non ha altro obiettivo che salvare il figlio.
Ai partigiani, ai collaborazionisti, ai ralt, ora si aggiungono le truppe imperiali sbarcate su Xipe, una delle quali intercetta Lehner e la sua compagnia. È attraverso i ricordi e i racconti di Lehner e degli altri suoi compagni che si delinea cos’era stata la ricca Xipe, luogo di turismo imperiale. Ora le città sono abbandonate e qua e là si ergono le architetture aliene.
I protagonisti ci sono tutti. Inizia la lenta marcia verso le lotte intestine da ambo le parti e ha luogo lo scontro tra imperiali e alieni, non senza un colpo di scena che si rivelerà fondamentale nel futuro della saga.

I vincitori, coloro che scrivono la storia, la racconteranno a modo loro, dimenticando chi ha dato il sangue ed esaltando chi non ha avuto parte, tradendo perfino i loro stessi compagni.
È il momento dell’olomovie.

Giovanni Oro: Ciclo di Xipe

I senza volto è il terzo volume della saga, pubblicato nell’ottobre 2023, sia in formato elettronico che cartaceo. Anche questo volume è corredato da cartine geografiche.

Questo terzo volume di Xipe potrebbe essere un vero manuale di tattica militare; ma le vicende, i dolori, l’amore e le gesta dei numerosi protagonisti lo rendono prepotentemente umano, in un’ottica umana, assolutamente alieno in un’ottica aliena. Perché entrambi, umani e alieni, si ergono ai loro vertici migliori e si spingono nei loro abissi peggiori.

Sono descritte le campagne e gli spostamenti degli eserciti di ambo le parti su Xipe, mentre la battaglia aerospaziale incalza.
Gli eroi si delineano, gli abietti prendono forma, le azioni degli uni e degli altri danno luogo alle conseguenze. Quello che era in nuce comincia a fiorire. Non sempre le cose andranno come vorremmo leggere, con rabbia ci si chiede perché il cantastorie non abbia trovato altre soluzioni: vorremmo veder vivere o morire chi meritava di vivere o morire. Che giudici siamo, dunque, noi che leggiamo, noi che vorremmo veder vivere o morire? Davvero parteggiamo per gli imperiali o per i ralt? Anche dopo aver saputo come stanno le cose?
I destini dei veri vincitori e dei veri vinti si dispiegano. Parlano da soli.
E chi può saperlo meglio del generale Valerij Volkov?

Bella scrittura, trame articolate e ben costruite, personaggi di spessore che ci muovono sentimenti ed emozioni, tematiche importanti, sono solo alcuni degli aspetti per cui leggere il Ciclo di Xipe renderà migliori.

Scopriamo qualcosa dell’autore…

Ciao, Giovanni. I miei complimenti per le tue meravigliose storie.
Mi avevi detto che ogni volume del Ciclo è autoconclusivo e può essere letto a sé. Io che però ho letto la saga in ordine cronologico di pubblicazione non rinuncerei a leggerla di nuovo così. Sento che perderei molti particolari importanti…

Grazie per i complimenti, e sono d’accordo con te, almeno in parte. I tre libri sono pensati per essere letti singolarmente, nel senso che hanno un arco narrativo che si va a chiudere per i personaggi coinvolti in ogni singolo volume e una storia che, grosso modo (o almeno spero), sia abbastanza soddisfacente nelle sue linee principali. Ma, allo stesso tempo, i tre libri sono collegati da una trama orizzontale che non può essere compresa appieno senza averli letti tutti e tre. In un certo senso ho pensato questi libri come le vecchie serie Tv, con una trama verticale che si chiude in ogni libro e una orizzontale che copre l’intera serie. Spero che sia una spiegazione soddisfacente e convincente.

Le tue trame sono complesse e si intersecano anche a distanza, di volume in volume. Questo significa che hai già creato un’ossatura per ogni volume che verrà? In altre parole, hai già chiaro tutto il progetto della storia?

Ovviamente sì. Per ogni libro io preparo uno schema dettagliato per la trama generale del singolo libro e poi per ogni POV (l’acronimo sta per point of view, punto di vista; n.d.r.), riassumendo in due righe (letteralmente) quello che dovrebbe succedere nel singolo capitolo (nel caso della trama generale) o nel singolo POV. Solo una volta che questo è completato inizio realmente a scrivere.
La serie nel complesso è programmata per constare di 13 libri: di questi nove sono già scritti, suddivisi in un trittico (quello di Xipe già pubblicato, che de facto ne forma il prologo), due trilogie centrali (una che si svolge essenzialmente nello spazio e la seconda su un pianeta con forti elementi thriller e spy), un libro (il sesto) che è un rischio bello grosso ma è fondamentale per il finale, e infine una trilogia finale in cui tutto va a convergere.

Quando sarà pubblicato il prossimo volume?

Il libro numero 4 “Gli occhi del Mostro” è già stato mandato all’editore e dovrebbe uscire nei prossimi mesi, sicuramente prima della fine dell’anno.

Ci puoi anticipare almeno lo scenario in cui proseguiranno gli eventi?

Cercando di fare meno spoiler possibili, vedremo il dopoguerra nei ralt e soprattutto nell’Impero; le sue conseguenze sulla popolazione, e come reagiscono i governanti. Vedremo come vivono i ralt comuni, e cosa significa realmente il loro sistema castale; ma soprattutto vedremo una società umana frammentarsi sempre di più in preda alle contraddizioni della sua stessa struttura politica; frammenti o schegge all’inizio poco visibili agli stessi personaggi, ma che a un certo punto non potranno più essere ignorate spingendoli a decidere se lottare per mantenere una struttura che ha tenuto insieme l’umanità per secoli, o cercare di cambiarla con il rischio che tutto vada in pezzi. Nel mentre, come chi ha letto i primi tre sa, c’è una forza che opera nell’ombra, celata e misteriosa con quali intenzioni esattamente? Lo scoprirete.

Curiosando nel tuo profilo sul social network Facebook, ho visto molte foto militari. Ci racconti qualcosa dei tuoi interessi e delle tue attività sull’argomento?

La storia militare è sempre stata la mia grande passione. Sono laureato in Storia Contemporanea con una tesi sull’Armata Rossa e questo ovviamente si riflette nei miei hobby e in quello che scrivo, dove cerco di dedicare particolare attenzione a questi aspetti, non solo formali e nel lessico, ma anche e soprattutto nel tentativo di ricreare il modo di pensare, agire e riflettere di un soldato.
Cerco di mantenermi il più vicino possibile a una visione realista e meno edulcorata della guerra, in quanto la guerra stessa è luogo di estremi. Vi possono essere atti di incredibile stupidità spacciata per eroismo, o sacrifici reali che vengono dimenticati, ma vi è anche paura che può sfociare in un momento di “codardia”.
Molte cose si mescolano tra di loro, in una terribile commistione di elementi, di cui, specie in questo periodo, faremmo un gran bene a ricordarci, soprattutto quando si guarda a certi eventi come se si fosse davanti ad una partita di calcio. Si dimentica che non si tratta di questo, perché ci sono persone che muoiono, molte volte senza un motivo, altre semplicemente per difendere la persona che si ha accanto nella trincea.

Oramai sono più di venti anni che faccio parte della 501st Legion, il principale gruppo di costuming di Star Wars a livello mondiale riconosciuto anche dalla Lucasfilm. Faccio anche rievocazione storica: in passato ho fatto guerra civile americana, e risorgimento, ma soprattutto seconda guerra mondiale, e da una decina d’anni sono presidente di un’associazione, “Soldati Al Fronte”, che rievoca appunto l’Armata Rossa e gli Alpini sul fronte orientale.

Un’ultima domanda, a cui puoi rifiutare di rispondere. Quest’anno sei arrivato finalista al premio Urania di Mondadori. Un bel traguardo. Congratulazioni!
Puoi svelarci, in due parole, di cosa parla il romanzo con il quale hai concorso, e quando sarà pubblicato?

Grazie per i complimenti. Sì, essere arrivato in finale per il premio Urania al primo tentativo di partecipare è indubbiamente una grande e bella soddisfazione, e vorrei cogliere l’occasione anche qui per fare i complimenti al vincitore Antonio Benvenuti. Non vedo l’ora di leggere il suo libro a ottobre.
Per quello che riguarda Sonata per una Luna Morente, parla di una luna abitata da alieni e sprofondata nel caos dopo essere entrata in contatto con gli umani, con le nazioni locali che hanno iniziato a farsi la guerra per avere l’accesso privilegiato al commercio con gli umani e il conseguente tentativo umano di rimettere ordine nel suddetto caos.
A farla molto semplice, la fonte di ispirazione è la Somalia degli anni Novanta e uno dei personaggi principali è ispirato a Ilaria Alpi. Il romanzo parla di neocolonialismo e di arroganza, ma anche di Intelligenza artificiale e diverse altre cose inserite nel contesto dell’ambientazione.

Per quando uscirà, non lo so ancora. Spero molto presto.

Ciao, Giovanni. All’appuntamento con «Gli occhi del Mostro»!

Giovanni Oro in uniforme da ufficiale imperiale di Star Wars (l’autore fa parte della 501esima legione da più di vent’anni)

In un testo di presentazione a dei romanzi i toni dovrebbero essere oggettivi e distanti. Però poi, parlando con l’autore, si è verificata un’anomalia: alla fine sono stata “intervistata” io! Giovanni voleva qualche impressione di getto, anche perché non ha letto l’articolo prima che fosse pubblicato.
Le sue domande sono interessanti perché forniscono ulteriori chiavi di lettura al Ciclo. Le mie risposte, invece, sono stringate e con numerosi omissis, per preservare il lettore da anteprime importanti che potrebbero sciuparne la lettura.

Oro: Quale personaggio ti è piaciuto di più? Quale morte ti ha sorpreso di più? Avevi intuito i plot twist? (un plot twist è un colpo di scena, una svolta improvvisa nella trama; n.d.r.) E infine cosa ti è piaciuto di più?

Blanc: Mmmhhh belle domande. Sei riuscito a far amare alcuni personaggi e a odiarne altri…

C’è un personaggio che è il mio preferito tra tutti loro e spero non si sia notato troppo.

Vediamo: o è Alexandra Cross oppure il generale Volkov… No, aspetta, potrebbe essere Valeria.

Tutti quelli che ho sentito amano Alexandra. Invece, una delle prime persone a cui ho fatto questa domanda mi ha detto di disprezzare profondamente Volkov. Infine… sì, è Valeria. La pagina in cui lei (parole omesse) penso sia una delle cose migliori che abbia mai scritto.

Davvero? Che strano! Io sono stata una fan del generale Volkov. Un uomo in grado di sopportare le conseguenze di scelte insormontabili, il peso della colpa, e alla fine anche un destino ingiusto. Nemmeno di fronte all’epilogo si arrende, anzi, trova il modo di opporsi. Un creativo per eccellenza.

Invece, uno dei personaggi che ho trovato più ignobili è stata Jeanne.

Jeanne è un personaggio complicatissimo…

Sì, mi rendo conto che Jeanne sia una persona complicatissima e che non si possa liquidarla con un semplice “ignobile”. Ha del buono, ma è debole. Si lascia sopraffare dalla parte oscura.

Cosa hai pensato dei ralt?

I ralt sono paurosi, sono alieni, ma hanno una loro logica e, se fanno orrore, così fanno orrore anche i raggiri e i tradimenti terrestri. Non c’è un buono e non c’è un cattivo, questo lo dico anche nella recensione.

 

Chiudo con la dedica iniziale dell’autore incisa nel primo volume:

A Leonia.
Il vento sono i sussurri
di chi ci ha lasciato troppo presto.

Giovanni Oro in uniforme da sottotenente dell’armata Rossa 1941/1942 (l’autore è presidente di un’associazione che rievoca l’Armata Rossa)

© tea c.  blanc 2024

È comasca. Vive un po' a Como, un po' in Svizzera. Collabora ad alcune riviste, sia cartacee che digitali. Ha pubblicato un racconto di genere fantastico con Edizioni Dell’Angelo; il romanzo dagli spunti fantascientifici “Mondotempo” (Watson Edizioni, collana Andromeda). Ha partecipato a varie antologie di autori vari con racconti o saggi. Finalista a vari premi, tra cui Premio Urania nel 2024.

Nato a Palermo nel 1982, vive a Ponti sul Mincio in provincia di Mantova. È laureato in Storia Contemporanea, e il suo più grande interesse è la storia militare soprattutto quella che riguarda la Seconda Guerra Mondiale sul Fronte Orientale. È presidente di un'associazione che rievoca l'Armata Rossa e fa parte di un gruppo di costuming di Guerre Stellari detto 501a Legione, in cui ha infine conosciuto Stefania che è da vent'anni la sua compagna.