Maurice Renard (1875 – 1939) è uno scrittore francese, decisamente interessante per la letteratura di fantascienza, ma anche poliziesca e di avventura in genere.
In tempi recenti, Luigi Cozzi, con la sua casa editrice Profondo Rosso, ha pubblicato diversi volumi dell’Autore. Una notevole produzione e, oserei dire, una scoperta.
Luigi che tipo di volumi sono quelli pubblicati? Solo racconti, o ci sono anche dei romanzi?
“Né più né meno come avevo già fatto con certi libri fanta-horror inediti in Italia di Rosny Aine, sto lentamente pubblicando anche l’intera opera fantascientifica e weird scritta da Renard nella prima parte della sua carriera di scrittore, quando ancora si illudeva di poter vivere sfornando solo opere di quei due generi. Dopo pochi anni, purtroppo, si è reso conto che non gli sarebbe mai stato possibile raggiungere la tranquillità economica scrivendo storie di quel tipo e così purtroppo ha abbandonato del tutto quei due filoni narrativi che prediligeva ed è diventato ricco e famoso in Francia ai suoi tempi pubblicando a ripetizione romanzi storici, gialli, di avventure e di cappa e spada. Così la fantascienza e il weird hanno perduto per sempre un autore che avrebbe potuto diventare un autentico fuoriclasse mondiale del “fantastique”. Comunque, Renard ha fortunatamente fatto in tempo, prima del cambiamento di genere, a lasciarci un centinaio di racconti e una manciata di romanzi più che notevoli. Li sto pubblicando tutti per la prima volta qui in Italia con la casa editrice Profondo Rosso.”
So, per aver partecipato all’edizione, che tra non molto uscirà la traduzione italiana di un romanzo di Renard. Non so quale titolo adotterai per l’edizione italiana, ma il romanzo in originale si intitola Le Docteur Lerne sous-dieu (Il dottor Lerne, quasi dio). Che cosa sai di questo romanzo?
“Ho riscoperto Renard trovandolo frequentemente citato in testi critici stranieri e mi sono incuriosito. Ho rintracciato il suo romanzo più lungo ed esaltato, Le Peril Blu, l’ho letto e sono rimasto sbalordito, perché era originalissimo, sarcastico e di lettura estremamente piacevole. Così l’ho fatto tradurre e l’ho pubblicato con il titolo di Profondo cielo. I pescatori di uomini, e poi mi sono messo a rintracciare le altre opere fanta-horror scritte da Renard nella prima fase della sua carriera. A poco a poco le sto pubblicando tutte, perché a mio parere sono validissime e qui in Italia costituiscono una scoperta clamorosa. In quanto al romanzo che hai tradotto tu e che uscirà tra la fine del 2023 e la prima parte del 2024, Il dottor Lerne, quasi un Dio, ne avevo letto ottime recensioni, l’ho preso, l’ho letto e mi ha intrigato tanto.”
Credo di aver scoperto che Maurice Renard, palesemente ispirato all’Isola del dottor Moreau di Herbert George Welles, romanzo scritto dodici anni prima di questo, abbia voluto produrre, probabilmente per proprio conto, una traduzione in inglese allo scopo di spedirla all’autore britannico per un giudizio. O comunque come forma di ammirazione.
Troviamo traccia di questo episodio, dalla biblioteca gratuita Project Gutenberg, dove è riportato il romanzo dal titolo New Bodies for Old, (Nuovi corpi al posto dei vecchi).
L’edizione si distingue da tutte le altre perché all’inizio del volume è riportata una accorata dedica destinata proprio a H. G. Wells:
Vi prego, signore, di accettare questo libro.
Di tutti i piaceri che la sua scrittura mi ha dato, quello di dedicarlo a voi non è certamente il minore.
L’ho concepito sotto l’ispirazione di idee che voi amate, e avrei potuto desiderare che si avvicinasse alle vostre opere più di quanto non faccia, non nel merito -sarebbe stata una pretesa assurda – ma, in ogni caso, in quella piacevole qualità mostrata in tutti i vostri libri, che permette alle menti più pure, come anche a quelle che esigono il più grande realismo, di avere comunione con il vostro genio… una comunione che le persone più acute del nostro tempo potranno riconoscere senza provare il benché minimo calo di fascino in tali considerazioni.
Ma quando la fortuna per il bene o il male mi ha permesso di immaginare l’argomento di questo romanzo allegorico, mi sono sentito obbligato a non metterlo da parte a causa di alcune arditezze che solo una fedele trasposizione e una interruzione dello sviluppo logico – cioè, un crimine contro la coscienza letteraria – avrebbe potuto evitare.
Ora voi sapete – già lo avreste potuto indovinare – cosa vorrei che la gente possa pensare del mio lavoro, se mai qualcuno potesse farmi l’inaspettato onore di ragionarci. Lungi dal voler suscitare nel mio lettore il puro istinto, o divertirlo con descrizioni scandalose, il mio lavoro è volto al filosofo ansioso di Verità tra le meraviglie della Finzione e dell’Ordine nel bel mezzo di tumultuose e fantastiche Avventure.
Ecco, signore, perché vi prego di accettarlo.
M.R.
E tuttavia abbiamo scoperto come questa stessa edizione in lingua inglese, sia parecchio mutilata. Mancano intere parti e, sembrerebbe, per una ipocrita censura che elimina proprio le parti con riferimenti sessuali.
“È vero che quel libro, dedicato da Renard a Wells dopo aver letto il suo L’isola del dottor Moreau, era uscito anche negli Stati Uniti, tanti anni fa, in una edizione però pesantemente espurgata di tutti i cospicui riferimenti sessuali, che sono frequenti e notevoli in quasi tutti i romanzi fanta-horror scritti da Renard, rendendoli modernissimi. Noi naturalmente li abbiamo lasciati tutti nella prima edizione italiana di quel testo tradotto da te che uscirà tra alcuni mesi.”
Luigi, ricordo che nei primi tempi di Urania non mancavano mai gli autori francesi. Poi sono del tutto scomparsi, se non sbaglio. Tu che cosa ne pensi?
“È una vecchia diatriba. Gli autori francesi fecero la fortuna di Giorgio Monicelli e della sua gestione di Urania per tutti gli anni Cinquanta, quando quella serie di romanzi raggiunse vette di vendite mai più in seguito eguagliate. Poi all’inizio dei Sessanta Monicelli litigò per l’ennesima volta con i suoi parenti Mondadori per i quali lavorava, e allora loro gli tolsero la cura di Urania e dopo un po’ la affidarono a Carlo Fruttero, che per via di una sua decisione alquanto controversa bandì del tutto gli scrittori italiani e francesi da quella collana, dichiarando che a suo dire non erano in grado di scrivere storie di fantascienza pubblicabili, il che non era assolutamente vero come era stato ampiamente dimostrato proprio su Urania per anni da Monicelli. Ma finché è rimasto a curare Urania, pubblicando tra l’altro una valanga di testi angloamericani scadenti, Fruttero ha mantenuto quella sua discutibilissima linea editoriale. Poi al suo posto dagli anni Novanta è arrivato Giuseppe Lippi, che ha saggiamente riaperto Urania agli scrittori italiani e francesi.”
Per concludere, tra i libri che hai pubblicato di Maurice Renard, esiste a tuo avviso un ordine di lettura, o va bene qualsiasi ordine?
“Abbiamo già pubblicato vari romanzi fantascientifici di Renard, da Tre centimetri al giorno a L’uomo che moltiplicava gli atomi e Il castello maledetto, oltre a tre raccolte di ottimi romanzi brevi e racconti di science fiction, Caccia al dinosauro, La breccia nel tempo e Incubo dal fondo, più la raccolta di storie weird e horror La donna che non poteva morire. Tra breve uscirà anche l’altro romanzo di fantascienza già citato, Il dottor Lerne.”
In soldoni, esistono differenze tecniche tra i libri più vecchi e i più recenti?
“Le opere di Renard, sia quelle lunghe che le storie brevi, spiccano quasi tutte per modernità, fantasia sfrenata e ironia spesso addirittura paradossale, tre componenti fondamentali che le rendono attualissime e di godibilissima lettura. I suoi racconti in particolare sono originalissimi, in quanto anticipano addirittura certe trovate di gran lunga successive rese popolari da autori nordamericani quali Robert Sheckley e Richard Matheson, al punto che per me lo scoprire che ad avere avuto certe idee folgoranti per primo era stato uno scrittore francese all’inizio del 1900 ha costituito davvero una grossa sorpresa, oltre che la conferma del fatto che la fantascienza moderna non era nata negli Stati Uniti durante la seconda metà degli anni Venti del secolo scorso, ma ben due decenni prima qui in Europa e precisamente tra l’Inghilterra e la Francia.”
Devo dire che questa operazione di Profondo Rosso è davvero meritoria. Esiste una grande quantità di storie che sono cadute nel dimenticatoio, senza una vera ragione.
È un po’ il destino di moltissima parte di letteratura, in cui spicca nel tempo solo il capolavoro, o il libro che la critica ha individuato e mantenuto a galla.
Scrivere un libro costa una enorme fatica e non è bello dimenticarlo in fretta.
Grazie Profondo Rosso!