E. R. Mason ha lavorato a lungo presso la NASA e continua a seguirne tutte le attività.

In questo caso, ci informa di fatti che la riguardano e soprattutto, che ritiene particolarmente interessanti.

 

Credo che molti già sappiano che domenica 19 gennaio alle ore 14 italiane è stato testato il sistema di interruzione lancio di SpaceX, applicato alla  capsula Dragon, modulo progettato per trasportare piloti umani.

In modo assolutamente veritiero, durante il lancio, SpaceX doveva informare la capsula Dragon che il propulsore principale, nel momento di massima pressione dinamica (circa 1,5 minuti dopo l’accensione) aveva fallito il suo compito.

NASA SpaceXLa capsula Dragon a quel punto si doveva separare accendendo i propulsori di fuga e liberandosi del motore principale,  scaricandolo poi nell’oceano.

Compito della capsula è proprio quello di proteggere il finto astronauta da una eccessiva forza gravitazionale, per poi orientarsi automaticamente verso un sicuro rientro tra le onde oceaniche,  sostenuta da una serie di paracaduti.

 

Tutto questo è stato  visibile in diretta dalla NASA TV e anche dal sito www.spacex.com.

Compito di questo test estremo è di essere certi che si possa utilizzare SpaceX con dei veri astronauti, per il viaggio da terra alla stazione spaziale.

Gli americani non dovranno più pagare i russi per avere un passaggio.

La capsula Dragon, se dovesse essere necessario, potrà essere configurata per trasportare fino a sette astronauti contemporaneamente.

Per tutto il personale della NASA questo esperimento, è stato una vera e propria esercitazione conclusiva.

Erano presenti tutte le squadre di Controllo Missione e del Kennedy Space Center, come se si fosse trattato di un vero lancio con uomini a bordo.

Il team di salvataggio doveva agire come se avesse davvero dovuto localizzare e recuperare la capsula, proprio come una vera e propria emergenza.

La realtà sta diventando più eccitante della fantascienza.

NASA: un fotogramma

Un fotogramma tratto dalla trasmissione durante il test di lancio

 

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Di solito qui il profilo lo scrivono in terza persona, ma io no. Fin dall'infanzia la mia passione per viaggi spaziali e volo era fortissima, quasi dolorosa, e invece sono cresciuto in un ranch di cavalli nel Connecticut, facendo anche molti spettacoli equestri e rodei. Poi, il mio amico Bill Larson ha scoperto il rock and roll più o meno alle scuole medie e mi ha trascinato dentro, rovinando così la mia vita per sempre.