Questo articolo sulla Fenice Umana di Ricardo L. Garcia, fa parte dell’iniziativa Posso chiedere un parere, lanciata da Cose da Altri Mondi. Il presente articolo è solo una parte di tutta l’intervista che abbiamo fatto a Ricardo, ben noto collaboratore di Altrimondi. Domenica prossima, 19 maggio 2024, l’intero articolo sarà pubblicato su Cose da Altri Mondi.

 

La prima sonda senza equipaggio in orbita attorno al quinto pianeta di Alpha Centauri A, un mondo molto simile a Marte per terreno e atmosfera: un’astronave a vela solare con un lander che trasporta nanobot intesi in origine a costruire un modesto rover e una stazione scientifica utilizzando le risorse locali. Il progetto è però ufficialmente sospeso per mancanza di interesse da parte delle autorità, ma poi l’intera missione viene trasferita segretamente sotto il controllo militare e il progetto viene persino potenziato. I nanobot rilasciati a terra dal lander, invece di svolgere solo gli umili compiti originariamente pianificati, vengono sottoposti a un nuovo software molto più potente che può persino replicare esseri umani… Il giovane dottor John Austin Gutierrez, che fa parte del piccolo gruppo di riservisti dell’esercito con lauree scientifiche e tecniche, sa che la descrizione del suo DNA è stata inviata ad Alpha Centauri A 5 e che lassù è stato ricreato il suo corpo dai nanobot utilizzando solo risorse locali. Circa vent’anni dopo, Gutierrez si ritrova in un’auto e colui che gli parla è Shaver, una donna brutta, ma stranamente piacevole: il suo contatto con l’FBI. L’uomo deve capire cosa gli stia succedendo – o meglio, perché ora non è su Alpha Centauri A? La buona notizia è, naturalmente, che la Terra non perirà come temuto. La cattiva notizia è che lui è il Messia…

 

FeniceQui stiamo parlando del primo romanzo di fantascienza scritto da Ricardo L. Garcia, autore nato all’Avana nel 1955, che oggi abita in Texas. Uno degli autori degli anni ’80 appartenenti a quello che a Cuba molti considerano l’età d’oro della fantascienza cubana. Ex professore associato di inglese, le sue opere sono apparse in inglese, spagnolo, italiano, francese, galiziano, bulgaro ed esperanto.

Il romanzo in questione si intitola Time of the Phoenix Man (che potrebbe, appunto, liberamente tradursi, Al Tempo della Fenice Umana).

Questo testo è uno splendido esempio di come si possa scrivere un libro in una lingua diversa dalla propria madrelingua. Un testo ricco di giochi di parole, gergo, l’ambientazione in cui si svolgono gli eventi è tutta molto texana.

La trama del romanzo non è particolarmente avventurosa nel senso più tecnico del termine, ma l’idea scientifica che la sottende è veramente straordinaria e molto originale.

Prima di tutto, come si può inviare qualcosa dalla Terra alla stella più vicina (Alpha Centauri) distante circa quattro anni luce, senza immaginare viaggi generazionali o viaggi quantistici più veloci della luce? Molto semplice, spiega Ricardo a un certo punto nel suo romanzo:

Un potente raggio laser in orbita attorno alla Terra, alimentato dal sole, potrebbe far rimbalzare la luce per diversi anni su una vela a forma di ombrello, leggera e ultra sottile, ottenendo un aumento graduale nella velocità della vela e dell’astronave a essa collegata, fino a raggiungere teoricamente e nel tempo dovuto, il 100 percento della velocità della luce.

Data questa premessa, si stima che ne potrebbe risultare un viaggio di dieci, dodici anni tra accelerazione e decelerazione, senza equipaggio, per raggiungere l’orbita di Alpha Centauri A, pianeta 5.

Una volta in orbita, un lander distaccato dalla navicella spaziale potrebbe seminare la superficie del pianeta di potenti nanobot, micro-macchine capaci di fare qualsiasi cosa se guidate da un software ben congegnato.

A questo punto, dalla Terra, ancora tramite raggio laser, è stato trasmesso il DNA di un gruppo di volontari, che in realtà, fisicamente restano sulla Terra, ma i nanobot sul pianeta remoto li possono ricreare laggiù utilizzando materiali locali.

Quindi, avremo coppie di esseri umani identici: uno sulla Terra e uno su A.C.A.5!

Da un punto di vista etico, forse ci sarebbe qualcosa da discutere, Ricardo. Questa situazione non ti sembra decisamente complessa?

Certo che lo è, ma abbiamo già visto situazioni analoghe; voglio dire, prendere decisioni in cui dobbiamo bilanciare mezzi e risultati. Pensa a quando nel 1944-45 i nazisti sono stati cacciati da Russia, Polonia e dai cieli britannici. All’improvvisano non sono più stati una minaccia, ti pare? Ma forse, per i poveri civili tedeschi, era stato etico invadere la Germania? Forse no? O anche il povero Abe Lincoln che ha dovuto aspettare di poter ottenere una vittoria sul campo di battaglia per dichiarare abolita per sempre la schiavitù. Poi, Hiroshima è stata terribile, ma forse un’invasione di truppe sulle isole sarebbe stato un peggiore bagno di sangue. Ora nella mia storia stiamo cercando di salvare l’umanità mentre la inganniamo. Non ho potuto resistere all’idea.

Ma nella tua storia, le cose diventano ancora più complicate: a un certo punto, si decide di fare l’operazione opposta: le informazioni fisiche delle cellule che compongono il dottor John Austin Gutierrez, disponibili con estrema precisione in non so quale futuribile computer, vengono trasmesse da Alpha Centauri alla Terra, per creare un terzo dottor John Austin Gutierrez, che porterà con sé il ricordo di ciò che gli è successo su Alpha 5. Ma ora ce ne sono tre! Questo solo in teoria, perché in realtà non sappiamo se tutto è andato bene e cosa sia davvero successo al gemello due, ancora sul pianeta 5 di Alpha Centauri!

Nella fantascienza, credo che ci abbiano ormai un po’ stufati gli alieni verdi con spada laser o almeno, io non ne potevo più; davvero qualcosa che non fa parte di me. Poi, certo, c’è anche il fatto che da bambino ho già letto un racconto stile space opera che credo sia imbattibile, The Dark Tower di Wallace West, pubblicato nel 1945 (!).

Ma volevi complicare ulteriormente i guai del povero Dr. Gutierrez perché il suo originale (Gutierrez 1), che è rimasto sulla Terra per tutto il lungo periodo dalla prima trasmissione fino ad oggi (circa vent’anni tra una cosa e l’altra), è completamente impazzito: è stato toccato dal dito di Dio che gli ha rivelato di essere il nuovo Messia.

Circondato da questa assicurazione divina, Gutierrez 1 raduna discepoli, fan, apostoli e pazzi, spiegando loro che lui, come Messia, sarà in grado di inviare tutti i suoi seguaci corpo e anima ad Alpha Centauri 5 e oggi qui, sulla Terra, i suoi seguaci possono uccidere tranquillamente qualsiasi avversario, ma anche farsi esplodere per evitare di essere catturati, perché Egli possiede un flacone di sangue di ogni fedele con il quale sarà possibile ricreare i loro corpi fisici sul pianeta della lontana stella.

Non c’è vera morte per coloro che credono in lui. Da qui inizia una lunga esplorazione, soprattutto psicologica, tra i vari personaggi del romanzo, fino a completare le bellezze di 522 pagine.

Come ti sei sentito ad esplorare questo complesso universo delle menti umane?

Non lo so! Oltre a cercare di portare avanti la trama – e non avevo assolutamente idea di cosa sarebbe successo man mano che andavo avanti, o a quali colpi di scena avremmo assistito, ma nemmeno come potesse finire tutto quanto… Non ci sono dubbi – volevo che i miei personaggi acquisissero una vita propria. (Credo sia, un effetto collaterale dell’aver letto Stendhal; alcuni autori sono contagiosi in modo assai pericoloso.) Mi sono divertito tantissimo a plasmare la donna Shaver, ma anche il resto della banda; se fossero tutte persone reali, mi farebbero causa, senza alcun dubbio.

Se c’è un problema per i lettori in Italia, è che questo libro esiste solo in inglese e può essere acquistato solo su piattaforme d’oltremare. Come hai pubblicato questo lavoro? Non vedo un editore menzionato sulla copertina.

L’ho autopubblicato con Amazon. Sulla copertina non c’è menzione del fatto e non ne so il motivo.

Vorresti contattare editori in Italia per la pubblicazione?

Vorrei? Dove devo firmare? Tieni presente che accetterei anche se mi pagassero solo con un paio di copie d’autore e una fetta di tiramisù. Semplicemente non so a quale porta bussare.

Bene, chissà se qualche Editore italiano vorrà farsi avanti.

Che aggiungere ancora, per i lettori? Il lavoro di Ricardo L. Garcia è complesso, molto più di quanto lo sia tipicamente un classico romanzo di fantascienza.

In questo senso, assomiglia molto decisamente più a un romanzo mainstream che non a un romanzo di genere, ma questo, alla fin fine, non può essere considerato un difetto.

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nato nel 1944, non ha tempo di sentire i brividi degli ultimi fuochi della grande guerra. Ma di lì a poco, all'età di otto anni sarà "La Guerra dei Mondi" di Byron Haskin che nel 1953 lo conquisterà per sempre alla fantascienza. Subito dopo e fino a oggi, ha scritto il romanzo "Nuove Vie per le Indie" e moltissimi racconti.

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Nato a L'Avana nel 1955, è uno degli autori che appartengono a quella che molti considerano l'età dell'oro della fantascienza nel suo paese natale, Cuba, gli anni '80. Abita nel Texas, e scrive di preferenza in inglese. Ha scritto numerosi racconti e due libri, TIME OF THE PHOENIX MAN (2013) e QUANTITATIVE FACTOR (2015). Il suo racconto "Last Resort" è stato incluso da Martin Wilsey in THE WITNESS PARADOX, (2018)