Intorno ai primi di aprile mi sono fatto convincere a mandare un racconto a un concorso: non l’avevo mai fatto, mai partecipato a un concorso e non avevo alcuna idea di che cosa volessero davvero. Ad ogni modo, io scrivo fantascienza nel modo che so e quindi non sono stato lì a fare strategie.

Si trattava del ventinovesimo Trofeo Rill (Riflessi di Luce Lunare).

Questo è un concorso molto importante, in cui provano a entrare moltissimi scrittori e ho scoperto una notevole severità nel giudicare.

Prima di tutto sono diabolicamente ferrei nello stabilire la lunghezza del racconto inviato: al punto 9, il bando prevede chiaramente,

Ciascun racconto partecipante non dovrà superare i 21.600 caratteri, spazi tra parole inclusi.

Ho scoperto a mie spese che questo limite non permette di superare le sei, o sette pagine. Sicché il primo mio racconto era di venti pagine (figurati!). Avvisato molto puntualmente di questo difetto, da Alberto Panicucci, ho cambiato proprio storia conservando quel racconto per momenti migliori e ne ho svolto un altro ambientato su Marte: da qualche tempo volevo fare un po’ di Hard Boiled fantascientifico e ne ho colto l’occasione.

Il mio detective lavora sotto una enorme cupola marziana e si chiama Rex Hammer. C’era l’indagine nell’ambiente marziano, i cattivi, la pupa… Tutto quel che serve in questo tipo di storie.

Purtroppo, qualche giorno fa, mi raggiunge una gentile lettera dell’organizzazione che inizia così:

Gentile Amica, Gentile Amico.

Le comunichiamo con la presente che non è stata/o da noi selezionata/o come finalista del 29esimo Trofeo RiLL per il miglior racconto fantastico.

Comunicano anche di aver ricevuto 410 racconti, il che è un numero spaventoso per l’Italia e quindi non me la prendo più di tanto per non essere stato selezionato.

Del resto, anche il mio secondo racconto era risultato troppo lungo e ho dovuto ricaricare sul sito RiLL almeno altre due versioni prima di ottenere i desiderati 21.543 caratteri spazi inclusi, finalmente accettati.

Se vogliamo, a fronte di questo fallimento, esiste una sola questione: che tipo di racconto (probabilmente) avrebbe potuto essere selezionato?

Se leggete bene che cosa dice Wikipedia a proposito di letteratura Hard Boiled, scoprirete che una delle prime frasi specifica che “Rientra nel genere poliziesco e si distingue dal giallo deduttivo per una rappresentazione realistica del crimine, della violenza e del sesso.”

Ciò che purtroppo Wikipedia non dice, è che tutto questo è obbligatoriamente infarcito di tantissima ironia.

Immagino che, al di là di un possibilissimo giudizio negativo per via delle qualità del racconto, questa mia scelta tecnica non fosse per niente adatta al deciso stile moderato dei racconti RiLL.

Con la gentile lettera alla Gentile Amica, Gentile Amico, è stato allegato “Quel signore in salotto,” un libricino in cui sono riportati i racconti vincitori e finalisti dello scorso anno.

Ho dato un’occhiata interessata, naturalmente.

Si tratta al cento per cento, di racconti molto tradizionali. Alcuni, come il vincitore del “signore in salotto” ricorda certa letteratura inglese dell’Ottocento. In quelle storie, molto spesso, le trame assumevano sfumature Horror, che non è il caso di questo racconto. Tuttavia, si svolge proprio come in quei racconti lì.

Se sfoglio il libretto, vedo un distopico (va molto adesso), un altro funerale con fantasmi, uno che sognava di essere vivo, un interessante tentativo storico…

Insomma, ho capito il genere. Ma soprattutto ho capito che ai concorsi bisogna leggere prima chi ha vinto negli anni precedenti, per capire che cosa potrebbe piacere ai giudici.

Ah! E se a te non piacesse il genere che piace ai giudici?
Nessun problema: non hai mai partecipato a un concorso e continuerai a non parteciparci.

I vincitori saranno presentati a novembre al Lucca Comics & Games manifestazione vistosamente brillante, che stranamente poco si adatta allo stile compassato di questo trofeo.

Quindi, chi vorrà potrà vedere la conclusione di questa avventura a Lucca, nei primi cinque giorni di novembre.

Complimenti ai selezionati.

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nato nel 1944, non ha tempo di sentire i brividi degli ultimi fuochi della grande guerra. Ma di lì a poco, all'età di otto anni sarà "La Guerra dei Mondi" di Byron Haskin che nel 1953 lo conquisterà per sempre alla fantascienza. Subito dopo e fino a oggi, ha scritto il romanzo "Nuove Vie per le Indie" e moltissimi racconti.