Il caso Madison
Quando, nel 2050, Salvatore Esposito incontrò per la prima volta il sostituto procuratore Antonio Musante – per il caso dell’omicidio di Federico Giacomini – questi lo accolse con esagerato calore.
«Il vice questore Valenti mi ha parlato molto bene di lei e in effetti, quando ho dato uno sguardo al suo vecchio stato di servizio sono rimasto molto impressionato.
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Lei è quel maggiore Esposito che nel 2039 risolse il caso della grande truffa alla Madison Bank & Assurance…» gli aveva detto con grandi sorrisi, mentre gli stringeva con vigore la mano tra entrambe le sue.
Esposito, che all’epoca dei fatti citati era ancora soltanto un capitano della Guardia di Finanza, si era schernito dicendo che era stato un caso complesso e che il merito della soluzione era stato di tutta la squadra che aveva partecipato al caso.
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Incuriosito dalle calorose parole del PM Musante, tempo fa ho deciso di scoprire qualcosa di più su questo caso della Madison Bank & Assurance.
Impresa non facile, visto il lungo lasso di tempo trascorso dall’epoca dei fatti.
Determinato e armato di molta pazienza, ho iniziato a cercare informazioni sulla Rete, ottenendo molto più di quanto avessi inizialmente sperato.
Per prima cosa ho potuto esaminare gli atti dei processi che sono stati celebrati dopo la conclusione della rocambolesca indagine, dai quali ho potuto apprendere molto sugli eventi, ma poco sui protagonisti.
Senza scoraggiarmi, sono andato a bussare alla porta della fondazione Marco Rossi, dove una gentilissima impiegata mi ha messo a disposizione gli archivi della MR Group degli anni 2038 e 2039.
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Ma il vero colpo di fortuna è stato l’incontro con il nipote dell’allora colonnello Marotta, che nel 2038 era stato il diretto superiore del capitano Esposito.
Grazie alla disponibilità di questo gentile vecchio signore, ho potuto esaminare i diari personali del colonnello e anche alcune copie di atti ufficiali e documenti interni della GdF dell’epoca.
Infine un ulteriore grande aiuto mi è stato fornito a Seul, dalla curatrice del museo tecnologico della Samsung.
Il quadro che è emerso dall’insieme dei documenti che ho potuto analizzare mi ha lasciato completamente sbalordito, oltre che eccitato: mai avrei immaginato eventi così complessi, ideati e portati avanti da personaggi tanto scaltri quanto, all’occorrenza, spietati e privi di scrupoli.
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Quella che inizialmente poteva sembrare un’insignificante piccola truffa informatica, perpetrata ai danni della filiale italiana della Madison Bank, si è poi rivelata essere un intricato affaire che ha visto il coinvolgimento di potenti organizzazioni criminali nostrane e asiatiche, di scaltri mercenari, di grandi multinazionali e di istituzioni internazionali.
Uno scenario sempre più complicato che poteva finire in tragedia, se non fosse stato per il coraggio, la determinazione e l’abilità del giovane capitano Salvatore Esposito.
Districandosi tra una difficile situazione famigliare e un’indagine che sembrava assorbire sempre di più il suo tempo e le sue energie, il giovane ufficiale è riuscito a portare alla luce ciò che oscure forze tentavano in ogni modo di celare nel buio e poco gli era importato se per fare ciò aveva dovuto inseguire il suo istinto in giro per il mondo e scendere a qualche compromesso con la sua coscienza.
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Quella che lentamente si è andata componendo tra le mie mani è stata una storia davvero incredibile.
Una storia che sarebbe stato difficile raccontare in poche parole, per cui ho deciso, alla fine, di farne un romanzo.
Il caso Madison.
Ezio Amadini, già autore di Dies Irae, ci comunica che la pubblicazione de Il Caso Madison è prevista per maggio 2020.
Nato a Roma nel 1956, ha una laurea in Economia e Commercio. Figlio di un giornalista parlamentare e di una colta casalinga, entrambi divoratori di libri, ha avuto la straordinaria fortuna di crescere in un ambiente intellettualmente stimolante. Ha lavorato in Medio Oriente, per poi dedicarsi alla consulenza aziendale nel controllo di gestione e dei sistemi informativi.
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