Premi Hugo 2019

Tutti gli appassionati europei di fantascienza, quest’anno hanno avuto la terza occasione in quattro anni di poter assistere all’assegnazione dei Premi Hugo: a Dublino, decisamente più vicina della California!

Mi ero iscritto pure io, ma alla fine non ho potuto parteciparvi, per ragioni diverse, anche se ho votato.

Ho dunque seguito la cerimonia finale attraverso un discreto servizio di streaming, garantito da Vimeo.

Pare che la parte organizzativa sia stata carente, priva di idee e soprattutto molto noiosa, come riporta sul suo blog ufficiale l’amico Silvio Sosio che ha partecipato:

Il prologo di questa serata non è stato dei migliori. Per garantirsi l’accesso al teatro, non abbastanza capiente per tutti i partecipanti alla convention, è stato necessario farsi una coda di una quarantina di minuti, all’ora di pranzo, per ottenere uno speciale braccialetto. La coda di per se l’avremmo anche fatta senza protestare – la Worldcon è un continuo fare cose. Il problema è che questa coda particolare era situata all’esterno dell’edificio, esposti alla pioggia e a un forte vento gelido.

Ma ecco l’elenco dei vincitori (come splendidamente riportato da Fantascienza.com di Silvio):

  • Romanzo: The Calculating Stars di Mary Robinette Kowal
  • Romanzo breve: Artificial Condition di Martha Wells
  • Racconto lungo: If at First You Don’t Succeed, Try, Try Again di Zen Cho
  • Racconto breve: A Witch’s Guide to Escape: A Practical Compendium of Portal Fantasies di Alix E. Harrow
  • Ciclo: Wayfarers di Becky Chambers
  • Saggio: Archive of Our Own, a project of the Organization for Transformative Works
  • Fumetto: Monstress, Volume 3: Haven scritto da Marjorie Liu, disegni di Sana Takeda
  • Film: Spider-Man: Into the Spider-Verse scritto da Phil Lord e Rodney Rothman, regia di Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman
  • Cortometraggio o Episodio di serie tv: The Good Place: Janet(s), scritto da Josh Siegal e Dylan Morgan, regia di Morgan Sackett
  • Curatore di racconti: Gardner Dozois
  • Curatore di romanzi: Navah Wolfe
  • Artista: Charles Vess
  • Rivista semiprofessionale: Uncanny Magazine, a cura di Lynne M. Thomas e Michael Damian Thomas
  • Fanzine: Lady Business, a cura di Ira, Jodie, KJ, Renay e Susan
  • Fancast: Our Opinions Are Correct, presentato da Annalee Newitz e Charlie Jane Anders
  • Scrittore non professionista: Foz Meadows
  • Artista non professionista: Likhain (Mia Sereno)
  • Libro d’arte: The Books of Earthsea: The Complete Illustrated Edition, illustrato da Charles Vess, scritto da Ursula K. Le Guin
  • Premio John W. Campbell per il miglior scrittore esordiente: Jeannette Ng
  • Premio Lodestar per il miglior libro young adult: Children of Blood and Bone di Tomi Adeyemi

I nostri commenti lasciano trasparire un grande sollievo rispetto a ciò che avevamo letto sui siti americani: temevamo fino all’ultimo che avrebbero fatto vincere Space Opera, di Catherynne M. Valente.

Non è un segreto che quel libro non ci fosse proprio piaciuto, contrariamente all’entusiastica critica americana.

Detto tra noi, dalla diretta pensavamo di avere appreso che il suo nome si pronunciasse qualcosa come Caθeraini Em Valenti).

Fortunatamente martedì scorso la Valente precisa in suo Tweet:

Non sto lamentandomi, ma è successo così spesso che voglio solo fare un piccolo appello.
Se un giorno dovessi essere tanto fortunata da essere nominata a un altro premio, sarebbe meraviglioso che i presentatori pronunciassero il mio nome nel modo giusto.

Come sempre lo Hugo permette di capire anche l’ordine di classificazione dei lavori: Infatti ecco il piazzamento finale dei sei romanzi in gara:

1. The Calculating Stars, di Mary Robinette Kowal (Tor)
2. Spinning Silver, di Naomi Novik (Del Rey / Macmillan)
3. Record of a Spaceborn Few, di Becky Chambers (Hodder & Stoughton / Harper Voyager)
4. Trail of Lightning, diRebecca Roanhorse (Saga)
5. Revenant Gun, di Yoon Ha Lee (Solaris)
6. Space Opera, by Catherynne M. Valente (Saga)

Alla faccia dei critici, Catherine, si è classificata ultima!

Dedichiamo la nostra copertina a Mary Robinette Kowal ma non parleremo più del suo romanzo che avevamo già ampiamente recensito, come vincitore del Premio Nebula e in attesa del Premio Hugo.

Viceversa vorremmo parlare di alcuni vincitori che non avevamo mai presentato, o che hanno a sorpresa vinto in altre categorie rispetto a quella in cui li avevamo conosciuti.

Quest’ultimo è il caso di Becky Chambers, che non ha vinto nella categoria Miglior Romanzo, ma nella meno nota categoria Miglior Serie (Best Series), con i suoi tre libri sui Viaggiatori (Wayfarers). Il secondo e il terzo di questi che abbiamo letto ci sono sembrati uno delizioso e l’altro leggibile, il che non è poco.

Una buona serie, poetica, socialmente ben studiata e tutto sommato mai noiosa.

Becky ChambersBecky si è presentata in un look del tutto nuovo, praticamente irriconoscibile: taglio tattico da marines, capelli lunghi mezzo centimetro.

Se vedete la fotografia che avevamo pubblicato noi potrete immaginare l’impatto! Tuttavia era sorridente, spigliata più che nelle prime interviste, anche se enormemente emozionata.

Abbiamo appreso che anche Becky fa parte dell’ormai decisamente copioso gruppo LGBT (Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender):

[Mi manca mia moglie:] tre giorni fa era il nostro anniversario e io sono invece qui con voi sfigati!

Naturalmente tutto detto con simpatia.

Altra osservazione riguardo agli Autori premiati è quanto poco si dedichino alla fantascienza classica.

Noi non siamo mai stati dei puristi, ma questa semi-sparizione del genere non ci fa piacere.

Ci fa piacere ancora segnalare il Romanzo Breve, Artificial Condition di Martha Wells che rispetta abbastanza i termini della fantascienza classica.

Si tratta di un protagonista definito ‘murderbot’ (Robot assassino) e naturalmente non riveleremo nulla della trama.

I Cybord di Blade Runner finalmente entrati nell’ufficialità.

* * *

Monstress ai Premi HugoTra gli artisti che ci sono sembrati più interessanti ci sono Marjorie Liu & Sana Takeda.

Hanno prodotto  Monstress Vol. 3. Nella categoria Fumetto (Best Graphic Story).

Questa storia è illustrata con disegni molto belli, uno stile che si sta decisamente affermando e che abbiamo già visto anche in qualche copertina dei nostri Autori indie.

Il genere e lo stile stenta a prendere piede in Italia, anche se ci sono splendidi artisti di questo genere. Soprattutto splendide Artiste!

La storia è veramente ingenua (Marjorie Liu), quasi fiabesca. Il disegno è preciso (Sana Takeda), i protagonisti ‘buoni’ sono tutte donne, con qualche eccezione! Gli altri sono cattivi!

La presenza delle donne in questa serata di premi Hugo è decisamente preponderante. Ci siamo chiesti  da qualche anno che cosa sia successo agli autori uomini!

Ai miei tempi presso il genere femminile (e forse ancora oggi per molte mie coetanee) la fantascienza era più o meno come il gioco del calcio: un genere aborrito, o per lo meno guardato con estremo disinteresse.

Poi sono arrivate Ursula K. Le Guin, Anne McCaffrey, ricordata anche a questa premiazione tra gli autori che hanno lavorato in Irlanda.

I romanzi delle due Autrici seguivano ancora più o meno i dettami della fantascienza, ma poi le altre signore del fantastico sono diventate preminenti del genere Fantasy.

Perché se è vero che si comincia con J.R.R. Tolkien con Il signore degli anelli, poi dobbiamo tener conto di Marion Zimmer Bradley con Avalon, Susanna Clarke con Jonathan Strange e il signor Norrell (libro godibilissimo) e decine di altre autrici.

Le scrittrici in realtà erano lì, in attesa di tempi migliori molto prima: quasi un secolo fa Catherine Lucille Moore scriveva opere di fantasy e fantascienza firmandosi C.L. Moore.

Premi Hugo: Charles VessSe vogliamo trovare un artista maschio in questa premiazione di Dublino, dobbiamo andare a cercare Charles Vess, premiato appunto come Artista, (Best Professional Artist).

Con lo stesso lavoro ha vinto anche la sezione Libro d’arte (Best Art Book) premio assegnato una tantum, esclusivamente in questa convention di Dublino.

Le sue sono illustrazioni per una serie di romanzi di Ursula Le Guin (di cui abbiamo appena parlato), cioè i libri di Earthsea (Books of Earthsea_ The Complete Illustrated edition.)

A mio avviso c’erano delle proposte migliori, ma lascio ad altri tale giudizio: non sono mai stato un buon giudice di grafica artistica.

Poiché sarà la prima cosa che gli editori italiani proporranno, ho dato un’occhiata al Miglior Racconto breve (Best short story): A Witch’s Guide to Escape: A Pratical Compendium of Portal Fantasies (Guida evasiva per streghe: compendio pratico dei Portali Fantastici) di Alix E. Harrow.

Riconosco che scrivere un buon racconto breve non sia affatto facile, ma purtroppo in questo campo siamo davvero in una pessima situazione globale! Questo sembrerebbe il migliore dell’anno scorso, il che è tutto dire.

Il racconto si limita a segnalare una serie di libri più o meno fantasy, affermando che tutti contengono delle informazioni per attraversare dei portali verso un mondo fantastico. L’io narrante è una strega. Il suo lavoro è quello di bibliotecaria.

Dovete sapere che esistono solo due tipi di bibliotecari: quelli che ritengono ogni libro praticamente di loro di proprietà e quindi non vogliono mai segnalare nulla ai lettori; quelli che sono invece delle streghe!

Queste ultime bibliotecarie sono ricche di suggerimenti, purché non si tratti di libri che effettivamente spieghino come superare i Portali Fantastici: in tal caso questo racconto spiega come “evadere” queste richieste.

Mi sarebbe piaciuto leggere il Racconto Lungo “If at First You Don’t Succeed, Try, Try Again,” di Zen Cho (Se non ce la fai al primo colpo, prova e riprova). Ho dato uno sguardo, ma non ho avuto il tempo di leggerlo tutto.

È un storia di leggende: “Uno sfortunato imugi è ben determinato a acquistare la forma di un drago con tutte le piume, per poter così superare le porte del paradiso. Le cose non vanno bene per parecchio tempo. Poi, però incontra una ragazza…

Quel che ho letto è abbastanza interessante, ma anche qui non c’è nessuna traccia di fantascienza. O meglio, quella fantascienza che è dettata dalle note regole di Hugo Gernsback e i vari Padri Fondatori.

Anche questa edizione dei Premi Hugo di Dublino, una volta di più, mi pare abbia suonato una trenodia funebre per il vecchio modo di pensare la fantascienza.

Aggiungiamo, che noi non saremo tra quelli che piangono. Ma un po’ ci dispiace.

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nato nel 1944, non ha tempo di sentire i brividi degli ultimi fuochi della grande guerra. Ma di lì a poco, all'età di otto anni sarà "La Guerra dei Mondi" di Byron Haskin che nel 1953 lo conquisterà per sempre alla fantascienza. Subito dopo e fino a oggi, ha scritto il romanzo "Nuove Vie per le Indie" e moltissimi racconti.